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VERSO LIVERPOOL-REAL MADRID

La notte della verità: Klopp per entrare nella storia, Carletto nella leggenda

A Parigi va in scena la finale di Champions League tra Reds e Blancos: una delle sfide più suggestive di sempre

di Andrea Cocchi
28 Mag 2022 - 12:08

Vujadin Boskov una volta ha detto: "Se uomo ama donna più di birra ghiacciata davanti a televisione con finale Champions, forse vero amore, ma no vero uomo". L'allenatore delle massime più iconiche del calcio, di finali di Coppa dei Campioni in panchina ne ha vissute due. E le ha perse entrambe. La prima, a Parigi nel 1981 alla guida del Real Madrid, è anche il primo precedente tra la più titolata squadra spagnola e il Liverpool nell'atto conclusivo della più importante competizione continentale per club. Decise un gol di Kennedy. Quarantuno anni dopo la storia si ripete (stavolta in diretta su Canale 5). E sempre nella "Ville Lumiere", forse perché il destino non può prevedere che due regine d'Europa possano scontrarsi su un palcoscenico meno prestigioso. Anche se la seconda sfida, e ultima fino a stasera, ha visto la rivincita del Real grazie alla complicità di Karius. Si giocava a Kiev, giusto per capire quanto possa cambiare il mondo in soli 4 anni...

Dopo avere espresso la piena solidarietà a tutti i malati di calcio che stasera, per una donna o altri motivi, non potranno vedere la partita, possiamo mettere in ordine i motivi per cui la finale 2022 è un evento da non perdere. Innanzitutto il numero di Coppe dei Campioni che possono vantare le due squadre in campo a Parigi: 19 (13 del Real e 6 del Liverpool). Gli spagnoli hanno dominato gli anni '50 con due biltz nel '66 e nel '98, prima di tornare a dare lezioni in Europa nel nuovo millennio. Gli inglesi hanno travolto il continente da fine anni '70 a metà anni '80, prima della clamorosa serata di Istanbul del 2005 e della vittoria di Klopp nel 2019.

Già, Klopp. L'uomo che ha riportato i Reds ai fasti dei tempi d'oro e che può permettere al suo club di raggiungere il Milan a quota 7 Champions in bacheca. Un altro motivo per spingere Ancelotti, vecchio cuore rossonero, alla conquista del titolo. L'ennesimo. Carletto, dopo aver guadagnato il record di titoli nazionali (5 nei 5 campionati più importanti), può diventare l'unico allenatore ad aver vinto 4 Coppe dei Campioni (superando Bob Paisley, proprio l'uomo che ha vinto la finale con Boskov nel 1981, e Zidane a quota tre). A quel punto salirebbe direttamente nell'Olimpo del calcio, uscendo dalla storia per entrare nella leggenda.

Klopp-Ancelotti, la sfida tra un calcio ipercinetico, verticale, aggressivo e senza pause e uno a misura d'uomo, che sfrutta le naturali connessioni tecniche tra i suoi giocatori, adattandosi alle loro caratteristiche. Liverpool-Real non è soltanto l'incontro tra due culture ma la somma di duelli ad altissimo tasso spettacolare. Vinicius-Alexander-Arnold è forse il più suggestivo, ma anche vedere come il migliore difensore centrale del mondo, Van Dijk, saprà frenare o fermare lo scatenato Benzema di questa stagione, come Casemiro-Kross-Modric troveranno le contromisure al pressing del reparto centrale avversario o come la difesa del Real cercherà di muoversi in opposizione al tridente mobile Salah-Mané-Diaz, sono solo alcuni degli aspetti che rendono la finale di Parigi un evento da non perdere. Dando per scontato che da lassù si possano vedere le partite bevendo una birra, Vujadin Boskov non se la perderà di sicuro. 

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