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L'ex Juventus: "Ho ritrovato l'emozione di giocare. Tifo per il progetto di Thiago Motta"
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Quattordici partite, dodici vittorie e due pareggi impreziosite da otto clean sheet: Wojciech Szczesny è imbattuto col Barcellona in quella che può essere definita come una seconda vita sportiva dopo la decisione di ritirarsi dal calcio, una volta risolto il contratto con la Juventus, seguita dalla retromarcia appena ricevuta la chiamata dei catalani. Anche ieri, sul campo del Benfica nell'andata degli ottavi di Champions, è stato tra i migliori dei suoi - non il migliore, almeno per la Uefa, che ha dato il premio di MVP a Pedri ("Ma metà è mio" ha sorriso il polacco a fine partita) -, tante parate decisive per difendere l'1-0 in un match difficile vista l'inferiorità numerica per l'espulsione di Cubarsi al 22' del primo tempo.
"Qui ho ritrovato l'emozione di giocare anche se tornare a giocare dopo il ritiro è stato strano, mi ha aiutato l'esperienza" ha detto Szczesny ieri a Sky, non chiarendo però quale sarà il suo futuro, visto il contratto in scadenza a giugno: "Continuerò? Non lo so". Ad aprile compirà 35 anni, un'età che per il ruolo del portiere non spaventa, non ci sarebbe da stupirsi se il Barça gli proporrà il rinnovo.
Nell'intervista post-Benfica, Szczesny ha voluto mandare un messaggio anche alla 'sua' Juve: "Sono rimasto molto deluso dall'eliminazione in Champions e Coppa Italia, è stato un momento difficile. Essendo un tifoso, però credo nel progetto di Thiago Motta". Ora i bianconeri tra i pali hanno Di Gregorio, acquisto azzeccato vista la stagione sin qui all'altezza, ma, in qualche modo, Szczesny da lontano ancora protegge la sua ex squadra.