I voti ai protagonisti della gara di andata degli ottavi di finale di Champions
di Enzo PalladiniVILLARREAL
Rulli 6,5 – E’ sempre il buon portiere che il Napoli ha inseguito a lungo e invano, capace di salvataggi importanti tra i pali e di un buon apporto lontano dalla linea di porta.
Foyth 5,5 – Esterno basso da compitino facile, protegge le incursioni di Chukwueze senza mai incidere troppo in fase di possesso.
Albiol 5,5 – Vede subito i fantasmi, anzi vede un unicorno magico che diventa l’incubo della sua serata. Con il passare del tempo comincia a picchiare Vlahovic in maniera compulsiva e l’arbitro glielo consente.
Pau Torres 6 – Capisce subito che il suo capitano Albiol è abbastanza in difficoltà contro Vlahovic e allora va ad aiutarlo in qualche modo, provando ad allontanare il serbo dalla zona nevralgica.
Pedraza 6,5 – Parte da una posizione di esterno basso e lascia spesso andare il suo dinamismo lungo tutta la fascia, rendendosi spesso insidioso. Dal 33’ st Estupinan sv.
Chukwueze 6,5 – Esterno destro d’attacco vecchio stile, tutto scattini e accelerazioni, difficile da tenere sotto controllo. Dal 45’ st Pino sv.
Parejo 6,5 – A quasi 33 anni soffre parecchio i ritmi alti e l’aggressività dei giovani bianconeri in mezzo al campo, ma poi ha l’enorme merito di inserirsi in area bianconera per segnare il gol del pareggio.
Capoue 6,5 – Tiene in piedi la squadra appoggiandosela sulle spalle e vincendo moltissimi contrasti in mezzo al campo.
Alberto Moreno 5 – Galleggia in una posizione da esterno alto nella quale non riesce a incidere molto, se non quando pulisce la strada dove deve passare Pedraza. Dal 33’ st Trigueiros sv.
Lo Celso 6,5 – Ha un sinistro con cui potrebbe fare male a chiunque e che dopo pochi minuti fa solo paura, prendendo un palo. Esce facilmente dai radar dei difensori, questa è la sua pericolosità.
Danjuma 5 – Forza fisica, magari non altrettanta tecnica, trova in De Ligt un buttafuori adeguato alle sue velleità. Dal 45’ st Dia sv.
Allenatore Emery 6 – E’ uno specialista delle Coppe da anni, non può fare miracoli con un organico che presenta qualche lacuna ma anche così le sue squadre non fanno mai brutta figura.
JUVENTUS
Szczesny 6 – E’ ormai certo che ha ritrovato la sua sicurezza e la sua fiducia, che poi trasmette a tutta la squadra.
Danilo 6,5 – Si disimpegna bene da centrale, ben sapendo che si può fidare di De Ligt. E il piede è educato, come quando lancia Vlahovic nello spazio per segnare dopo 32 secondi.
De Ligt 6,5 – Ingaggia un duello tutto di forza con il connazionale Danjuma, dimostrando sicurezza, forza e senso della posizione e uscendone quasi sempre molto bene.
Alex Sandro 6 – Fa il terzo centrale sul centro-sinistra, compito che svolge con mestiere e disciplina, quasi meglio di come svolgeva ultimamente il suo ruolo istituzionale. Dal 1’ st Bonucci 6,5 – Comincia da subito a comandare la difesa e a sfoggiare la specialità della casa, il lancio lungo millimetrico.
Cuadrado 6,5 – Sa di dover coprire tutta la fascia destra e da giocatore esperto quale è riesce a gestire alla perfezione le energie, senza mai andare in affanno contro Pedraza e Alberto Moreno.
McKennie 6 – La buona volontà non gli manca, così come la capacità di andare a trovare spazi dove non tutti li vedono dalle parti dell’area avversaria, magari non è sempre lucidissimo. Dal 36’ st Zakaria sv.
Locatelli 6 – Non è ancora un regista come vogliono gli allenatori, ha più il passo della mezzala, ma piano piano impara anche a comandare oltre che a lottare. Dal 26’ st Arthur 6 – Uno spezzone di partita di buona gestione.
Rabiot 4,5 – Agisce sul centro-sinistra di un centrocampo abbastanza anomalo, ci mette quello che può, ma se a livello qualitativo le scelte non sono sempre quelle giuste. Soprattutto è sciagurato l’errore che consente a Parejo di segnare l’1-1. E Allegri l’aveva pure avvertito. Poi rischia anche il rosso per un fallaccio su Chukwueze.
De Sciglio 6 – Occupa una scomoda fascia sinistra dove affronta il pericoloso Chukwueze e non passa una serata tranquillissima, ma cresce con il passare dei minuti. Dal 42’ st Pellegrini sv.
Vlahovic 7 – Gli bastano 32 secondi e una palla toccata per ammazzare qualunque dubbio: è un campione. Stabuono anche per la Champions. Prende tante botte da Albiol ma resta lucido fino alla fine.
Morata 6– Corre tanto, corre dappertutto e si rende molto utile alla squadra, anche se quando arriva nella sua teorica posizione naturale ha sempre qualche limite di lucidità.
Allenatore Allegri 6– Realista nelle scelte iniziali, con una difesa a tre e spazi molto presidiati, per settanta minuti la Juve gioca da grande squadra poi si eclissa.