La netta sconfitta casalinga contro il Real Madrid sancisce, a meno di miracoli, il periodo nero dell'annata dei Reds
Considerando che è complicato pensare che questo Liverpool possa perlomeno raggiungere i supplementari nel match di ritorno al Bernabeu vincendo con tre gol di scarto, si può facilmente arrivare alla conclusione che la squadra di Klopp si ritrovi nel pieno di una crisi nera, quasi inedita dalle parti di Anfield. L'annus horribilis dei Reds parla di una Premier all'ottavo posto, con possibilità praticamente inesistenti di raggiungere la prossima edizione di Champions, di una F.A. Cup e una Carabao (la Coppa di Lega) abbandonate in anticipo per mano di Brighton e Manchester City, e di una Coppa dalle grandi orecchie salutata agli ottavi (a meno di miracoli).
E' vero che Ranieri è stato licenziato dal Leicester dopo aver portato le Foxes all'incredibile vittoria del campionato del 2016, ma è anche difficile immaginare che il Liverpool possa abbandonare Klopp al suo destino a stagione in corso o nel prossimo giugno. Non tanto per questioni legate alla riconoscenza (con il tedesco i Reds hanno conquistato una Premier che mancava da 30 anni, una FA Cup, una Carabao Cup, un Community Shield, una Champions League, una Supercoppa Europea e un Mondiale per Club), quanto per il fatto che i grandi club inglesi, Chelsea e parte e al contrario delle squadre italiane, si affidano a un manager che, oltre che allenare, si occupa della gestione tecnica della società. Il famoso e mitico "progetto", insomma. In Inghilterra ci credono, così come confidano nel concetto di continuità.
Restano comunque da capire i motivi del flop di questa stagione. Difficile pensare che siano legati al fatto che al calcio di Klopp, così caratterizzato da concetti molto marcati, siano state trovate le contromisure dagli avversari. Anche perché, visto che l'allenatore tedesco è in carica dal 2016, sarebbe stato un problema già da qualche tempo... Più facile concentrarsi su una campagna acquisti non proprio da ricordare. L'arrivo di Darwin Nunez e di Gapko, quest'ultimo nel mercato invernale, non hanno risolto il problema della partenza di Mané, dell'infortunio di Luis Diaz e della brillantezza persa, poco a poco, da Firmino. L'unico sempre all'altezza è Salah, come dimostra il fatto che sia in testa alla classifica marcatori di Champions di quest'anno, davanti a un signore che risponde al nome di Mbappé. I problemi sono anche a centrocampo, tra assenze e rimpiazzi non certo all'altezza, e in una difesa in cui è appena tornato Van Dijk, che però sembra la controfigura del miglior difensore centrale del mondo. Se poi sbaglia pure Alisson...
L'attuale versione del Liverpool, insomma, regala record agli avversari: prima volta in Europa che una squadra riesce a mettere a referto cinque reti ad Anfield e secondo giocatore più giovane (dopo nientemeno che sua maestà Crujiff) a segnare una doppietta nel tempio dei Reds (Vinicius). Un'annata da dimenticare, insomma, visto che il Community Shield di agosto non può nemmeno lontanamente risarcire i fallimenti dei mesi successivi.