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Serata da psicodramma per Lukaku, assente l'altra metà della LuLa così come Haaland, annullato dalla coppia Acerbi-Bastoni
di Max Cristina© Getty Images
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INTER
Onana 6 - Il Manchester City lo impegna di quanto preventivato, ma se sul gol di Rodri non può nulla prima e dopo fa il suo fermando Haaland nel primo tempo e Foden nel finale. Si prende un paio di rischi col pallone tra i piedi.
Darmian 6 - Compatto, mai in difficoltà e attento sui tagli e le finte di Grealish. Non ha il supporto di Dumfries e riesce poco a impostare da quel lato del campo.
Dal 39’ st D’Ambrosio sv – Pochi minuti nel finale.
Acerbi 6,5 - In molti gli avevano chiesto di annullare Haaland, anche scherzosamente, e lui ha eseguito. In anticipo costante sul norvegese, partita di concentrazione completa con grinta e carisma.
Bastoni 6,5 - In coppia con Acerbi toglie ogni spazio di manovra ad Haaland. Prestazione attenta, senza sbavature che completa un’annata di altissimo livello.
dal 30’ st Gosens 6 – Poche occasioni di rendersi pericoloso nel finale concitato.
Dumfries 5 - Di spazio sulla fascia ne ha avuto, ma non se l’è mai preso. Inzaghi per tutto il primo tempo lo richiama dettandogli i tempi di pressing e inserimento. Non recepisce e gioca una partita anonima. Dal 30’ st Bellanova 6 – Ha sui piedi due cross importanti nel recupero, non li sbaglia.
Barella 6 – Nel traffico del centrocampo ha dato il suo contributo nel palleggio e nel movimento senza palla. Non ha avuto l’occasione per la conclusione giusta o la triangolazione con gli attaccanti.
Brozovic 5,5 - Primo tempo di spessore tra letture preventive e giro palla a occhi chiusi, pur peccando di egoismo andando al tiro e sciupando un’occasione potenzialmente importante. Si muove dettando i tempi, poi nella ripresa è tra i primi ad andare in difficoltà nel mezzo del campo.
Calhanoglu 5,5 - Mancano le sue conclusioni dalla distanza e qualche pallone in profondità come lui sa fare. Anche sui piazzati è meno preciso del solito. Dal 39’ st Mkhitaryan sv – pochi minuti per l’armeno nel finale.
Dimarco 6 - Probabilmente il giocatore più in difficoltà nel primo tempo, approccia meno bene dei compagni al match e l’unica grande occasione prima dell’intervallo arriva dalla sua parte portandosi Bernardo in area. Nella ripresa è sfortunato nella doppia occasione con traversa e respinta di Lukaku.
Martinez 5 – L’assente del match, come il collega con l’altra maglia. Se al lavoro sporco pensa Dzeko, lui non è mai riuscito a trovare il modo di infilare la difesa del City e nel secondo tempo sparisce sul più bello.
Dzeko 6 – Inzaghi si fida del bosniaco, lo sceglie perché sa tutto il lavoro sporco che fa nelle due fasi. Edin non tradisce nemmeno in finale, il suo fisico sì al 56’. Il suo operato c’è, non si vede ma è tremendamente utile. Dal 12’ st Lukaku 4,5 – Serata da psicodramma per l’attaccante belga che trasforma una possibile partita da sogno in un incubo. Prima respinge involontariamente la conclusione di Dimarco a colpo sicuro, poi si divora di testa da pochi passi la rete del pareggio.
All. Inzaghi 7 - Niente da dire alla sua Inter. Partita preparata alla perfezione, fosse pugilato ai punti l’Inter avrebbe vinto. Ma il calcio è maledetto e con un’azione fatta bene l’ha spuntata il City. L’unico appunto è il solito calo a metà secondo tempo.
MANCHESTER CITY
Ederson 7 – Nella porta del miracolo di Dudek il portiere brasiliano si è ripetuto respingendo in qualche modo il colpo di testa di Lukaku da due passi. Impreciso coi piedi, insuperabile tra i pali. Quando non ci è arrivato ci hanno pensato traversa e Lukaku a salvarlo.
Akanji 6 - Protagonista inatteso del secondo tempo. Prima si addormenta clamorosamente mandando in porta Martinez, poi liscia un pallone mortifero. Poi però dà il via all’azione del vantaggio con un bel pallone filtrante che ne cambia la serata. Dal 30’ st Walker 6 – Pochi minuti nel finale senza lasciare traccia.
Dias 6,5 - Si è preso cura di Lautaro Martinez e lo ha fatto alla grande riducendo al minimo il contributo dell’argentino.
Aké 5,5 – Non ha spinto, non è il suo compito, ma ha lasciato diverso spazio alle proprie spalle per gli attaccanti dell’Inter.
Rodri 7 – In mezzo al campo fa valere fisico e tecnica, giocando di prima e non disdegnando sportellate. Soprattutto ha il merito di infilare il pallone in una cruna tra le maglie dell’Inter per il gol da Champions League.
Stones 7 – Gioca ovunque, da mediano prima e da terzino adattato poi, ed è sempre nel vivo dell’azione. Preciso e lucido, con i suoi ripetuti inserimenti crea superiorità numerica alle spalle di Calhanoglu.
Bernardo 6,5 – Accende il match con un tiro a giro sul secondo palo, poi lo ritroviamo nella ripresa nell’azione che – con deviazione – porta al gol di Rodri.
De Bruyne 5,5 - Mezz'ora imbrigliato dal centrocampo nerazzurro. Un solo lampo da fuori, ma che gli costa caro: infortunio e sostituzione. Dal 35' Foden 6 – Piazzato trequartista, nella ripresa accende l’entusiasmo del City con un paio di giocate di alta classe. Poi si divora il raddoppio.
Gundogan 6 – Palleggia a centrocampo ma va in difficoltà contro l’agonismo dell’Inter.
Grealish 5 – Si perde in qualche dribbling di troppo e perde quasi ogni duello sulla sinistra.
Haaland 5 – Forse il vero grande assente della serata. Un solo tiro verso la porta, calciato male e poi pochi palloni toccati e zero pericolosità.
All.: Guardiola 6 - Ha rivinto la Champions dopo una vita, lo ha fatto con il Manchester City completando il Treble. Forse però è stata una delle peggiori prestazioni in Champions degli inglesi.