Una sola vittoria per le italiane nel primo turno: per la Juve calendario non proibitivo
di Bruno Longhi© Getty Images
La prima giornata della nuova Champions è andata in archivio nel segno dei 9 gol del Bayern Monaco e dell’inopinata sconfitta del Barcellona. E con un bilancio piuttosto magro per le nostre: una sola vittoria, tre pari e una sconfitta, per un totale di 6 punti su 15 a disposizione. E poiché nel calderone della classifica globale i punti contano, è auspicabile un cambio di rotta. Ma va detto - e al di là del successo della Juventus - che questi primi novanta minuti ci hanno costretti a tre sfide incrociate con altrettante rappresentanti del calcio inglese, il più ricco e il più forte d’Europa. Poteva andare peggio, ma poteva anche andare meglio se l’Atalanta non avesse incontrato sulla sua strada quell’incredibile pararigori (e non solo) che è Raya, il portierissimo dell’Arsenal.
Al Gewiss, stadio rimodernato e ora degnissimo teatro per la Champions, la squadra di Gasperini è stata all’altezza della competizione e del recente titolo di Campione dell’Europa League. Dopo le titubanze dei primi 20 minuti ha messo in difficoltà i Gunners, coloro che nella scorsa Premier avevano conteso il titolo al City fino all’ultima giornata, confermandosi squadra di elevato lignaggio europeo. Anche la gara dell’Etihad stadium ha detto e ribadito ciò che sapevamo: che il City è - col Real Madrid - una delle due squadre più forti d’Europa, ma che l’Inter pur essendole inferiore, ha i mezzi per poterla battere.
L’undici di Guardiola sa essere padrone del pallone in virtù della qualità tecnica dei suoi singoli, della interminabile ragnatela di passaggi rasoterra e della spesso stucchevole circumnavigazione dell’area avversaria. Ma conclude molto meno rispetto a quanto produce a livello di gioco. L’Inter fa l’esatto contrario: usa la circolazione di palla nella propria metà campo in attesa del momento buono per colpire in ripartenza. Progetto valido ma riuscito l’altra sera solo a metà: più per demeriti propri - errori grossolani sotto porta e nell’ultimo passaggio - che per meriti del City.
Era il big match della prima giornata della nuova Champions. Nulla a che vedere - a livello di pathos e di importanza – con la finale di due anni fa. Un antipasto che City e Inter hanno condiviso, ben sapendo che la qualificazione tra le prime otto cercheranno di guadagnarsela nelle prossime partite. Importanti per i nerazzurri saranno quelle a San Siro con l’Arsenal, messo alle corde da una sontuosa Atalanta, e a Leverkusen. Il Milan-dopo la facile e illusoria vittoria col Venezia- sperava contro il Liverpool di essere più forte dei pronostici contrari. Invece ha dovuto chinare il capo di fronte alla chiara superiorità dei reds.
Fonseca è sulla graticola, ma non è lui il solo colpevole. Semmai chi l’ha scelto, e ancora di più chi un paio d’anni fa ha pensato che Maldini fosse un ingombrante orpello facilmente sostituibile. A prescindere da quello che sarà l’esito del derby, il Milan avrà nelle prossime tre gare di Champions, il Leverkusen e il Real in trasferta, il Bruges a San Siro. Rischia di trovarsi e metà percorso con soli 3 punti. Ovviamente dando per scontata la vittoria sui belgi.
La Juventus è l’unica delle nostre che ha archiviato in scioltezza il ritorno in Champions: ha impreziosito il suo successo con la gemma “alla Del Piero” del suo nuovo numero 10, Kenan Yildiz, ma ha avuto il compito facilitato dalla assoluta inadeguatezza difensiva del PSV, squadra dominante nel campionato olandese, ma che non possiede l’accortezza tattica per sopravvivere in Europa di fronte all’organizzazione dei bianconeri. La Juventus è tra le prime in classifica e ha dalla sua un girone non proibitivo in cui l’apice della difficoltà è rappresentato dal Manchester City che affronterà in casa il prossimo 11 dicembre.
Il Bologna è ritornato dopo 60 anni nella più prestigiosa competizione a livello di club: lo 0-0 con lo Shakhtar non sarebbe da disprezzare visto che Skorupski ha chiuso la porta al rigore iniziale degli ucraini, ma resta il rimpianto per le tante occasioni sprecate e la preoccupazione per il prossimo impegno di Anfield contro il Liverpool. Buona fortuna!