Rossoneri impegnati mercoledì sera a San Siro dopo il ko con la Juve in campionato
Il Girona e la Champions League per ripartire dopo il pesante ko in campionato contro la Juventus. Il Milan punta ad accorciare sulla top 8 e a blindare un posto nei playoff, anche per mettersi alle spalle la brutta sconfitta dello Stadium. Sergio Conceiçao ritrova dal 1' Alvaro Morata, ma deve ancora fare a meno di Christian Pulisic, che non ha recuperato dall'affaticamento rimediato a Como.
LA CONFERENZA
Sulla Champions e il rapporto del Milan con la competizione
"Le partite sono sempre diverse, questa è la più importante competizione per club al mondo e le grandi squadre come il Milan devono sempre lavorare per esserci. Noi stiamo lavorando per farlo. Per me è sempre un piacere giocare questa competizione, vogliamo onorare la storia del Milan. Sarà una partita molto importante per andare avanti".
Sulla preparazione della partita
"I ragazzi erano concentrati e focalizzati su questa gara. Gli ho detto dopo la Juve che questo è un lavoro a livello mentale e devo essere io come allenatore a fargli trovare l'atteggiamento giusto. Mi stanno dimostrando questo, sono motivati tutti i giorni per lavorare e avere questa evoluzione che vogliamo. Le maglie non giocano, le maglie sono indossate da giocatori che devono mettere fuori quello che vogliamo noi a tutti i livelli e a tutte le competizioni, non solo in Champions League".
Sulla poca continuità nei 90 minuti e sulla scarsa cattiveria
"È quello che stiamo cercando, non è che mi devo difendere per quello che ho detto: sono cose che mi sono venute da dentro. Anche i ragazzi sono coscienti di quello che c'è da fare. Dobbiamo guardarci negli occhi, lavorare sul campo, credere in quello che facciamo e dopo loro capiscono cosa non c'è stato per poi essere continui nella partita. Il bello del calcio è che è un ricominciare continuo. Dopo una bella partita devono ricominciare per preparare la prossima, uguale dopo una partita non tanto bella: questo ricominciare è un'opportunità per migliorarsi".
Sulle altre squadre poco continue che ha allenato in carriera
"Mi è capitato anche di peggio... Poi ci sono avversari di qualità e di valore e ogni partita ha la sua storia. Il risultato è quello che conta: il primo tempo contro la Juve è stato molto, molto positivo, ma nel secondo tempo c'è mancato qualcosa. I giocatori ne sono coscienti e questa è la base".
Sul mercato
"Ho detto dei cambi in Juve-Milan perché è la realtà. Domani ci saranno tre ragazzi: Camarda, Zeroli e Bartesaghi. I tifosi, che sono l'anima del club, al di là delle simpatie per me o per la dirigenza, ci devono appoggiare. Non devono essere il dodicesimo uomo in campo, ma il primo. Senza i tifosi, il club non esiste. Io farò di tutto, ma domani è importantissimo il supporto dei tifosi: siamo in un momento di difficoltà, con tanti assenti, ma abbiamo bisogno di tutti. Questo è un appello che faccio a tutta la gente. Non sono bello, non sono simpatico, ma i tifosi devono appoggiare la squadra, devono sostenere i giocatori. Lo devo dire: vedo troppe divisioni in un club storico come il Milan. È il Milan che ci perde".
Su Pulisic
"Sarà con noi, ma vediamo con l'allenamento di domani mattina. Io non voglio rischiare che stia fuori un mese o due. Vediamo se andrà in panchina, se no è meglio non rischiare. Starà comunque con la squadra".
Su Pavlovic
"È a disposizione del gruppo, come nelle partite precedenti. Non ha colpe se non ha avuto minuti con me, lui si allena sempre bene. Ha spesso troppa voglia perché esce dalla sua posizione e non mi piace tanto. Sono contento di ciò che sta facendo giorno per giorno. Poi le scelte sono le mie".
Sugli attaccanti
"Io come allenatore e come ex giocatore ho avuto sempre l'opinione che i difensori centrali e i portieri non sono colpevoli per i gol, così come non sono d'accordo quando non si vince perché l'attaccante non segna: è un processo collettivo. Bisogna trovare un equilibrio, se loro fanno tutto quello che gli chiedo a me va bene perché poi segnano gli altri: l'importante è il risultato finale. Voi vedete i numeri giustamente, io da allenatore vedo anche altre cose".
Sulle possibilità di arrivare almeno in semifinale
"Grazie per queste aspettative alte (ride, ndr). Io ci sono stato vicino quando ho affrontato il Chelsea e il Liverpool nei quarti di finale. Ho questo sogno di arrivare otlre i quarti, quando non lo so. Questa squadra può farlo? Noi prepariamo le partite per quello. Quello che posso dire è che da domani faremo il massimo per arrivare il più lontano possibile in questa competizione".
MUSAH: "ATTENTI AL GIRONA, IL MISTER CI STA DANDO TANTA MOTIVAZIONE"
Anche Yunus Musah è intervenuto in conferena: "Il Girona? Hanno giocatori bravi, collettivamente giocano bene. Dovremo essere molto solidi difensivamente. Noi cerchiamo di dare sempre il massimo, ci stiamo allenando sodo per essere intensi per 90 minuti. Da quando il nuovo staff è venuto, abbiamo fatto bene in Arabia e questo ci dà tanta motivazione e tanta fiducia di poter fare grandi cose. Cosa significa giocare la Champions? Siamo fortunati di poter giocare questa competizione. I miei amici americani ci guardano, è la competizione per club più bella. È bello poterla giocare. Quando ero al Valencia, volevo giocare la Champions e per questo sono venuto al Milan".
Il centrocampista ha poi parlato anche a Sky Sport: "Abbiamo vinto quattro partite e ora vogliamo vincere la quinta. Speriamo di arrivare il più in alto possibile. I tifosi? Non sento quello che succede fuori. I tifosi sono sempre con noi, ci danno grande supporto. Domani saranno ancora al nostro fianco, sarà difficile per il Girona. Il mister Ha un carattere forte, è molto esigente,e questo è positivo. Ci chiede di dare sempre il massimo. Sa che abbiamo un grande potenziale. I miei ruoli? Per giocare è un piacere, non mi interessa dove vengo schierato. Io voglio solo dare una mano alla squadra con le mie caratteristiche".