Braga-Napoli, le immagini del match
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Il tecnico francese non sbaglia in Champions ma resta nel mirino come il georgiano
di Arturo CalcagniUna vittoria per evitare la crisi e rinsaldare la panchina, già traballante, di Rudi Garcia. Il Napoli ha esordito in Champions contro il modesto Braga centrando il successo ma non evitando le critiche. Al tecnico francese, alla sua filosofia, ma pure a Kvaratskhelia, sempre più un fantasma. Insomma i fasti di giugno sembrano già lontani. Le aspettative sono alte, non potrebbe essere altrimenti, e la pressione è alta: la reazione di Garcia al gol di Di Lorenzo con tanto di sospiro di sollievo la dice lunga.
Vero, il Napoli ha creato tanto sprecando anche l'inverosimile, ma nella testa dei tifosi campani è rimasto più che altro il finale in quel di Braga. Una sofferenza immane davanti ad un avversario a dir poco alla portata. Il finale di partita con ben cinque difensori in campo è apparsa ai più come una 'bestemmia', se consideriamo che fino a qualche settimane fa il mantra di Spalletti era ben differente: palleggio offensivo e attacco. Altro che difesa in area. Cosa che per altro non ha impedito a Pizzi di centrare il palo a pochi secondi dal gong. Insomma la filosofia di Garcia fa storcere il naso a molti: ormai si va solo di difesa e contropiede, concetti che non valorizzano al meglio la qualità della rosa.
Se il riferimento è alla qualità non possiamo non parlare di Kvaratskhelia, cupo pure ieri in Portogallo. Sarà la mancanza del gol (non va a segno dal 19 marzo) ma il georgiano è al momento un lontano parente di quello apprezzato la scorsa stagione. Pochissime, se non rare, iniziative individuali e solo passaggi semplici: gli avversari lo marcano sempre a dovere sì, ma sembra aver perso la capacità di determinare. Senza considerare una condizione apparsa ai più lacunosa. Forse ha perso entusiasmo: starà a Garcia rigenerarlo, magari ripercorrendo, anche in piccola parte, le orme lasciate da Spalletti. Quando si dice fare un passo indietro per farne poi due avanti.
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