Il tecnico azzurro: "Ai miei ragazzi chiederò di ricordare da dove sono partiti. Rispettiamo l'avversario, capiremo come potremo farci meno male"
Al Camp Nou per cercare l'impresa. Il Napoli di Gattuso vola a Barcellona dopo l'1-1 dell'andata degli ottavi di Champions League per sfidare Lionel Messi e compagni: "Ho letto tante cavolate sui catalani in crisi, la verità è che per noi sarà come scalare l'Everest. servirà un'impresa" ha commentato il tecnico azzurro. Una tappa da giocare in uno stadio senza tifosi: "Sarà un piccolo vantaggio per noi, ma senza pubblico non è calcio". Per il Barcellona grande rispetto: "Non possiamo pensare di venire qui ad aggredirli, bisogna capire cosa ci potrà fare meno male".
LE PAROLE IN CONFERENZA
Visto il rendimento del Barcellona ultimamente, è più ottimista sul passaggio del turno?
Noi sappiamo che sarà una partita difficilissima perché sappiamo che squadra è il Barça e la qualità che ha. Dobbiamo fare una grande prestazione tecnica e tattica, ma forse non basterà nemmeno. Il Barcellona ha grandi campioni.
Come stanno Insigne e Lozano?
Lorenzo si è allenato il 100% con la squadra, spero di averlo a disposizione. Se non sarà al massimo non scenderà in campo dal primo minuto, sarà una decisione da prendere tutti insieme. Lozano negli ultimi tempi ha lavorato molto duramente iniziando a fare quello che io e lo staff chiedevamo, per quello ha giocato di più. Ha caratteristiche diverse dagli altri esterni, se vogliamo attaccare gli spazi può fare la differenza. Il problema non è Lozano, ma il modo in cui vogliamo giocare.
Chi ci ha guadagnato di questo rinvio per pandemia tra le due squadre?
Dopo il lockdown stiamo giocando uno sport diverso. Siamo stati bravi tutti a ripartire, ma questo non è calcio, quello è un'altra cosa. Abbiamo giocato tantissimo in un mese e mezzo, non so chi si sia avvantaggiato o meno. Lo stress è stato molto, noi siamo stati bravi a raggiungere un obiettivo ma nelle ultime partite non ho visto bene la squadra. Siamo migliorati molto sul possesso palla dopo la pausa forzata, ma non finalizziamo molto di quello che creiamo. Rispetto all'andata credo che siamo migliorati su molti aspetti.
E' contento che gli spagnoli si siano accorti che non è un allenatore difensivo?
Spesso si cavalca l'onda del soprannome "Ringhio", ma se si sanno leggere i numeri si capisce che le mie squadre giocano in maniera diversa. Se l'organizzazione tattica è scambiato per difensivismo, non è un problema mia. Da giocatore avevo caratteristiche diverse completamente da quelle che cerco da allenatore.
Giocare al Camp Nou senza pubblico equilibra la sfida?
Il pubblico è il calcio. Il calcio senza pubblico non è calcio, perché ti dà emozione, vibrazioni e spesso può essere un vantaggio ma anche uno svantaggio. Fa parte del contesto. Ci dà un piccolo vantaggio non avere 90mila persone che tifano contro, perché bisogna avere grande esperienza per affrontare queste sfide.
Il Barça non ha vinto trofei in Spagna quest'anno: è una pressione in più?
Gli dà più forza perché è una squadra abituata a vincere. Io lo so, quando ti abitui a vincere poi vuoi farlo sempre. Noi abbiamo l'Everest da scalare, ho sentito tante cavolate in queste settimane. Il Barcellona ha recuperato giocatori importanti e ha anche giovani spettacolari da vedere.
Che valore dà Fabian Ruiz al suo Napoli in termini di personalità?
E' un giocatore che può migliorare ancora molto. Sa giocare un calcio tecnico e di palleggio, ci sta dando tanto e avrà una grande carriera. Questo tipo di partite gente come lui, Zielinski, Elmas e tutti i ragazzi giovani sono tappe da cui tutti devono passare per crescere e migliorare. Non bisogna avere paura in questa sfida, ma dobbiamo godercela.
Punterete sul possesso palla o giocandola dal punto di vista tattico in contropiede?
Non abbiamo colpito in ripartenza all'andata, ma sempre sul palleggio. Quando ha palla il Barça si trova a proprio agio, dobbiamo essere bravi a tenere il pallone e sfuggire al loro pressing. Sarà una partita complicata e da giocare bene tecnicamente e tatticamente. Non possiamo pensare di venire a Barcellona a pressarli alti, bisogna rispettarli e capire cosa ci può fare meno male.
Che emozioni ha da allenatore alla vigilia di una sfida così?
Da giocatore ne ho disputate tante di partite così e le sentivo molto. Da allenatore è una cosa diversa, non posso dare tensione ulteriore alla mia squadra. Parlerò prima della partita, ma poche parole. In queste partite bisogna ricordarsi dell'infanzia, da dove si è partiti e dove siamo. Prima di fare queste partite c'è la parrocchia, la spiaggia, i primi calci a un pallone. Ricordarselo non fa male.
LE PAROLE DI OSPINA
Come arriva il Napoli a questa partita?
Abbiamo grandi motivazioni e dopo una settimana in cui ci siamo preparati molto bene. Sappiamo l'importanza di questa partita e la forza del nostro avversario. Speriamo di tornare a casa con un grande risultato.
Cos'è cambiato da marzo a oggi?
Il Napoli sta continuando a crescere, il mister è stato chiaro sulle nostre qualità. Speriamo di proseguire il nostro cammino in coppa.
Messi ha segnato molto negli ottavi di finale: quanto ti preoccupa?
Sappiamo tutti cosa può inventarsi Messi. E' un giocatore differente, può farti vincere la partita con un colpo, ma dobbiamo stare attenti a tutto e tutti. Dovremo lavorare bene da squadra.
Come vivi il dualismo con Meret?
Io e Alex abbiamo un grande rapporto, ci alleniamo bene insieme. Sceglie il mister, ma entrambi vogliamo dare il massimo per la squadra.
Quanto è un vantaggio non avere i tifosi al Camp Nou?
E' una situazione dura per tutti i giocatori perché il calcio è una festa. Noi dobbiamo concentrarci sul nostro gioco.
Che voto dai alla stagione del Napoli?
E' stata particolare. In campionato abbiamo lasciato tanti punti per strada all'inizio che ci è costato qualcosa in classifica. Abbiamo comunque fatto cose bellissime e sappiamo le nostre qualità.