Magic box ospite a Tiki Taka: "Gli azzurri stanno facendo cose straordinarie"
Un monumento del calcio italiano. Un mito in Inghilterra. Un'icona del bel gioco nel mondo. A Napoli un immortale. Ecco Gianfranco Zola! Magic box, ospite a Tiki Taka, spazia sulla Serie A ma, ovviamente, si sofferma sulla piazza azzurra: “Il Napoli è squadra che lavora bene da tre anni e ora sta vivendo un picco. Si merita quello che sta facendo, l’unico elemento che può mettere a rischio questa situazione è la tenuta sul lungo termine, visto che gli azzurri sono impegnati su più fronti".
Oltre al campionato c'è infatti la Champions che torna oggi con la sfida a Guardiola: "Bisogna sempre pensare alla prima partita persa in Ucraina, quindi contro il City giocherei con la formazione migliore: un buon risultato a Manchester darebbe alla squadra ulteriore benefici per il successivo impegno con l’Inter. Oggi in Italia l’anomalia non è la Juventus, è il Napoli che sta facendo qualcosa di incredibile, vincendo 8 partite su 8. In questo momento il City è una squadra incredibile, i giocatori che secondo me fanno la differenza sono le mezzali: sono De Bruyne e Silva che fanno girare la squadra".
Zola è tra chi a Napoli sa cosa significhi cucirsi addosso lo scudetto: un obiettivo oggi concreto e possiible per gli azzurri. "Vincere uno Scudetto a Napoli è stato davvero speciale: la città è letteralmente impazzita e per me aver fatto parte di quella squadra mi ha lasciato un segno indelebile. Avevamo una grande squadra, una piazza che ci ha spinto al titolo e con un giocatore fuori dal normale".
Dal Napoli a uno sguardo complessivo sulla serie A: "Dybala? Quando ci ho giocato contro mi ha fatto venire i capelli bianchi: ha un talento incredibile e ancora tanti margini di crescita, non mi sorprenderei se dovesse diventare il numero uno del calcio mondiale nei prossimi anni. Icardi? In area di rigore si muove meglio di tutti: attacca la profondità in maniera fantastica e in fase di finalizzazione è impressionante. Ma in questa Inter conta tanto anche il fattore Spalletti: mi sorprende il pragmatismo che ha infuso in questo gruppo. Se mi aspettavo i problemi del Milan? Non credevo fosse pronto a fare un campionato di vertice, non è ancora al livello di Napoli, Juve, Inter e Roma: ha margini per migliorare, Montella è un buon allenatore, ma non la vedo una squadra pronta".