L'allenatore dei lariani ha espresso i propri obiettivi in un'intervista rilasciata a Marialuisa Jacobelli per SportMediaset
Cesc Fabregas è una delle rivelazioni del calcio italiano con gli otto punti conquistati in sette partite con il Como. Un risultato particolarmente importante per un allenatore alla prima esperienza in Serie A, ma che guarda molto attentamente a colleghi più esperti come Simone Inzaghi e Thiago Motta che rappresentano un esempio per il tecnico spagnolo.
"Sono all'inizio della mia carriera da allenatore. Mi sento bene però ho ancora tanto da imparare - ha spiegato Fabregas in un'intervista esclusiva rilasciata a Marialuisa Jacobelli per SportMediaset -. Se dovessi ispirarmi ai colleghi, mi colpisce Inzaghi che con il suo 3-5-2 riesce a dare vita a un'anarchia incredibile, rendendola attuabile con un grande lavoro. D'altra parte non posso non citare Thiago Motta che con la sua struttura sta dando un impostazione moderna al calcio italiano grazie anche agli inserimenti dei centrali".
Insomma, guardando fuori da Como l'allenatore iberico si ispira particolarmente a chi lotta per lo scudetto, una sfida che per Fabregas vedrà protagonista anche un altro illustre collega: "Siamo ancora all'inizio, ma penso che la squadra più forte sia ancora l'Inter, anche perché, partita dopo partita, si vedeva che sarebbe stato abbastanza semplice conquistare il titolo. Ovviamente anche il Napoli con Antonio Conte sarà lassù, sa come vincere uno scudetto e una Premier League. Per le altre vedremo".
Nonostante il Como sia chiamato a pensare ad altri obiettivi, Fabregas può tranquillamente godersi alcuni giovani gioielli come Nico Paz e Máximo Perrone che, non appena sono approdati in riva al Lago, hanno saputo incantare tifosi ed esperti di calcio: "Ciò che mi ha colpito è stata la disponibilità da parte dei giocatori che hanno una grande fame di migliorare, anche se ho sempre la sensazione che si possa fare sempre di più - ha sottolineato l'ex stella di Arsenal e Barcellona -. So che tutti parlano di Nico, Perrone e Sergi (Roberto, NdR), tanti di loro sono giocatori giovani che portano in campo la passione e lottano per aver un posto in squadra. In particolare su Nico pensavo che avrebbe avuto bisogno di due/tre mesi di adattamento per abituarsi alla squadra e alla cultura italiana, ma sin dai primi giorni si è visto che era preparato".
L'obiettivo di Fabregas ora è quello di centrare la salvezza e, come già accaduto lo scorso anno con la promozione, eventualmente far un regalo ai propri giocatori: "Se lo scorso anno hanno avuto cinque giorni di vacanza a Ibiza, quest'anno potrei pagare loro dieci giorni di ferie nel caso rimanessimo in Serie A".