La Lazio ritrova Luis Alberto, la Roma dovrà tenere in debita considerazione l'impegno di campionato contro il Milan
di Francesca BenvenutiNella città che attende, sospesa, il sesto confronto tra Sarrismo e Mourinhismo non stupirà che qualcuno, estremizzando le parole del Comandante, si concentri davvero sul fascino della supremazia interna rispetto alla conquista di una semifinale di Coppa Italia. Pulsioni inspiegabili eppure irrinunciabili, come tutto o quasi ciò che porta con sé un derby. Affidandosi, invece, ai freddi numeri, la ritrovata euforia della Lazio - che sarà padrona di casa - si rafforza, fuori da ogni lecita scaramanzia, anche nelle statistiche: dei cinque precedenti nella Capitale contro lo Special, Sarri ne ha vinti tre, perso uno e pareggiato l'ultimo.
L'Aquila tornata a volare alto in campionato ha pure riabbracciato il suo Mago: vedere Luis Alberto allenarsi con i compagni dopo lo stop muscolare rimediato contro l'Empoli è un balsamo, chi non approfitterebbe del suo Genio, seppur a tempo ridotto? Intanto, in difesa, Romagnoli farà rifiatare Gila, con la testa - inevitabilmente - a quanto Lukaku, e soprattutto Dybala, hanno impegnato Carnesecchi dell'Atalanta.
Da quella polemica, infuocata, corrida, la Roma è uscita in silenzio per la rabbia. Quanto però conteranno le fatiche - specie su una rosa afflitta dalle assenze - sarà il rebus che dovrà sciogliere lo Special. Considerando poi che questo derby può durare 120 minuti - e che all'orizzonte c'è il Milan - torna d'attualità persino la gestione di un irrinunciabile come Paulo. La buona notizia è un biondino di 18 anni, Huijsen, dalla personalità di un veterano.
Da questa parte del Tevere, in ottava posizione, la Coppa Italia deve essere un obiettivo; dall'altra, si guarda anche al quarto posto - distante solo tre punti - e a una Supercoppa da giocarsi in Arabia fra una decina di giorni. Sbilanciamenti emozionali e squisitamente tecnici solo un derby - stavolta sì, nella sua essenza più nobile - potrà certificare o annullare.