Il tecnico dei toscani alla vigilia del match: "Dobbiamo essere consapevoli e arrabbiati"
Roberto D'Aversa è pronto a mettersi alle spalle il pesantissimo 0-5 incassato dall'Atalanta in campionato e ad affrontare la Juventus nei quarti di Coppa Italia: "Giovani in campo? Sicuramente sì, ci sarà qualche giovane che può partire anche dall'inizio - le parole del tecnico in conferenza stampa -. L'ho sempre fatto in Coppa Italia e ci sono stati dei risultati. Devo ragionare su chi può essere più prestazionale. Non andiamo a Torino per fare figure, dobbiamo andare in campo per cercare di fare la partita. In questo momento è difficile pensare in maniera positiva, ma a Torino abbiamo fatto bene qualche tempo fa...".
D'Aversa è poi tornato sulla sconfitta con la Dea: "Da salvare c'è poco. L'unica cosa di cui mi sento di salvare è che ha esordito un ragazzo del 2008, mi è dispiaciuto che non abbia fatto gol. Lui potrebbe essere un potenziale per il futuro, sarebbe stato importante. Dobbiamo essere consapevoli e arrabbiati, voglio ringraziare i tifosi perché ci hanno sostenuto fino alla fine. Sono rientrato che ero troppo arrabbiato e non sono andato sotto la curva, mi è dispiaciuto e me ne scuso, ma ho un brutto rapporto con la sconfitta".
Su cosa non abbia funzionato comunque sembra avere le idee chiare: "L'episodio dell'autogol sicuramente ci ha pesato. In passato i ragazzi sono stati bravi a reagire, stavolta anche per la forza dell'Atalanta la squadra non ci ha più creduto. Nel post gara poi si deve capire che perdere 2-0 o 5-0, cambia sotto l'aspetto mentale. Ci sono stati novanta minuti dove non siamo stati bravi a reagire, ora abbiamo la possibilità di avere questa reazione. Anzi, questa reazione la pretendo. Per noi stessi e per i nostri tifosi. Noi dobbiamo sempre dare il 120% e poi vedere se questo può bastare".
La testa, assicura il tecnico, non è comunque già alla prossima di campionato col Genoa: "In questo momento dobbiamo pensare alla Coppa Italia, siamo stati talmente bravi in passato che non possiamo permetterci di non pensarci. Credo sia giusto che affrontiamo la partita nel modo giusto. Quando siamo sportivi si nasce col sogno di andare in certi stadi e contro avversari come la Juve. La partita ci serve per ripartire dopo quello ce è successo".
L'allenatore ha comunque incassato la fiducia della società: "Sentire la fiducia del club fa sempre piacere, un allenatore poi valuta sempre singolarmente cosa poteva e non poteva fare meglio. Avere la fiducia del club è molto importante, vuol dire che la società valuta il lavoro quotidiano. Per raggiungere il nostro obiettivo bisogna remare tutti verso la stessa parte. Le critiche dobbiamo accettarle dal punto di vista costruttivo. Quello che succede a Empoli deve essere un motivo di orgoglio".
Grossi cambi tattici all'orizzonte non sembrano esserci: "Intanto recuperiamo i giocatori, se per certa parte del campionato non riuscivamo a prendere gol è perché facevamo arrivare palloni sporchi dentro la nostra area. In questo momento sfido qualunque squadra a togliere tre difensori senza andare in difficoltà. Ismajli? Dovrebbe far parte dei convocati, poi decideremo il minutaggio e se farlo partire dall'inizio. Per noi è un calciatore molto importante di cui abbiamo sentito la mancanza".