Contro l'Inter nella semifinale di andata della Coppa Italia, Conceiçao tornerà a schierare il portoghese dall'inizio
Arriva il derby di Coppa Italia e per il Milan diventa una partita ancora più importante di quanto possano essere tutte le sfide con i rivali cittadini. La sconfitta di Napoli può essere letta in vari modi, dagli errori dilettanteschi nei gol subiti alla reazione rabbiosa e carica di giocatori offensivi del convulso finale. Una metafora di una stagione incomprensibile e, per certi versi, da cancellare. O forse no, visto che una Supercoppa Italiana è arrivata e, centrando anche la Coppa nazionale, non si potrebbe parlare di anno fallimentare.
C'è però da superare l'Inter che, in questo momento, non è certamente una passeggiata di salute. Soprattutto se si pensa che la semifinale è su due partite. La superiorità nerazzurra, insomma, è indiscutibile e se in una gara secca può succedere di tutto, in un'andata e ritorno è più complesso sovvertire il pronostico. Ma mai dire mai. Soprattutto se la voglia e la rabbia viste al Maradona dovessero intravedersi dal primo minuto e non dalla seconda metà della ripresa.
Di certo Conceiçao interverrà sulla formazione titolare. Innanzitutto spera di recuperare Thiaw, assente a Napoli per un virus intestinale. La coppia Gabbia-Pavlovic, per usare un eufemismo, non è sembrata certo imperforabile... Se poi ci aggiungiamo le amnesie difensive di Theo, il gioco è fatto. Oltre al tedesco, l'allenatore portoghese recupera Musah, che ha scontato la squalifica. Di sicuro sarà assente Loftus-Cheek, appena operato di appendicite.
Possibile ipotizzare un 4-3-3 con Fofana, Musah e Reijnders a centrocampo e il tridente Pulisic-Gimenez-Leao. Il messicano, nonostante il rigore sbagliato, sembra dare più garanzie di Abraham e ha giocato solo una quarantina di minuti. Di certo, comunque, più che il sistema e gli uomini, Conceiçao sarebbe già contento di vedere un atteggiamento simile a quello del forcing finale di Napoli. Ovvio, non si può fare per novanta minuti ma nemmeno si può assistere alle follie del primo tempo.