Secondo le interpretazioni più recenti quella di Patric non è una giocata. Ravanelli: "Una presa in giro"
Episodio da moviola nei minuti iniziali di Juventus-Lazio, semifinale di andata della Coppa Italia. Vecino si avventa su un pallone vagante in area biancoceleste ma, da dietro, Cambiaso lo anticipa ricevendo il calcio del giocatore laziale: fallo netto, l'arbitro Davide Massa fischia calcio di rigore. Il fischietto però viene richiamato al VAR per valutare la posizione dello stesso Cambiaso che, sul colpo di testa precedente di Vlahovic, è in fuorigioco e potrebbe tornare in posizione regolare se il successivo colpo di testa di Patric fosse giudicato come una nuova giocata.
Massa non giudica quella di Patric una nuova giocata quindi fischia fuorigioco annullando il penalty: decisione corretta secondo il nostro Graziano Cesari perché secondo le interpretazioni arbitrali più recenti quella del difensore laziale non può essere configurata come giocata.
Patric infatti non ha controllo pieno del pallone, ha un avversario vicino e la palla è in aria mentre di solito una giocata viene considerata tale se il protagonista gode di libertà nel colpire la palla e, molto spesso, in caso giocata di palla bassa.
RAVANELLI: "UNA PRESA IN GIRO"
Fabrizio Ravanelli, ex di entrambe le squadre, in studio di Coppa Italia Live su Canale 5 dopo la partita, ha giudicato duramente l’episodio: "Una regola che non condivido, quello di Patric è un passaggio volontario. Non si può non dare un rigore del genere, perdono di credibilità sia l'arbitro che il movimento calcistico. Una presa in giro".