© Getty Images
© Getty Images
La rete del francese al 59’ vale l'1-0 al Tigres: è il quarto trionfo nella competizione e il sesto titolo stagionale, eguagliato il Barcellona del 2009. Al Ahly terzo: Palmeiras ko ai rigori
© Getty Images
© Getty Images
Il Bayern Monaco è campione del mondo. A Doha, gli uomini di Flick vincono 1-0 la finale del Mondiale per Club battendo il Tigres grazie al gol al 59' di Pavard. Per i bavaresi è il quarto trionfo dopo quelli del 1976, del 2001 e del 2013, nonché il sesto titolo stagionale: eguagliato il Barcellona del 2009. Al terzo posto chiude l’Al Ahly, che stende il Palmeiras ai rigori dopo lo 0-0 dei primi 90’: decisivo l’errore di Felipe Melo.
BAYERN MONACO-TIGRES 1-0
Il 2020 (con asterisco dovuto al prolungamento al nuovo anno solare del Mondiale per Club) sarà per sempre ricordato come l'anno del Bayern Monaco, che vince 1-0 contro un generoso Tigres e sale per la quarta volta nella sua incredibile storia (dopo le affermazioni nel 1976, nel 2001 e nel 2013) sul tetto del mondo, conquistando il sesto titolo stagionale. Un en plein storico, centrato, prima della finale di Doha, soltanto dal Barcellona di Messi e Guardiola nel 2009. I primi minuti di match vedono i tedeschi fare la partita, con i messicani che provano a limitare i campioni d'Europa con fisicità ed intensità. Al 18', gli uomini di Flick sembrano passare in vantaggio con il destro di Kimmich, ma la rete viene annullata per fuorigioco di Lewandowski, che con il suo movimento inganna Guzman. Al 34', invece, Sané colpisce l'incrocio dei pali con un sinistro arrivato in seguito ad una rapida battuta da calcio d'angolo. Nella ripresa, sono ancora i bavaresi a partire meglio: dopo sei minuti, Gnabry ci prova con il destro a giro da ottima posizione, senza però inquadrare lo specchio della porta. Al 59', ecco il gol che decide la sfida: cross di Kimmich, Guzman anticipa Lewandowski ma la palla arriva a Pavard, che a porta vuota deposita in rete. La rete viene inizialmente annullata per fuorigioco del polacco, ma il Var inverte la decisione dell'arbitro Ostojich e assegna l'1-0. I tedeschi non si fermano, rinvigoriti anche dai cambi di Flick (dentro Tolisso, Musiala, Choupo-Moting e Douglas Costa per Gnabry, Sané, Lewandowski e Coman) e vanno vicini al raddoppio con la conclusione fuori misura di Alaba, il palo colpito da Tolisso (con papera di Guzman) e le due conclusioni di Choupo-Moting e Douglas Costa. Tanta generosità, ma zero occasioni nel finale per il Tigres, che si arrende ma esce a testa altissima, chiudendo al secondo posto un Mondiale per Club giocato quasi alla perfezione. Quasi, perché di fronte a questo Bayern pigliatutto e sempre più nella storia del calcio c'era davvero poco da fare.
AL AHLY-PALMEIRAS 0-0
Due sconfitte che di certo non cancellano l'emozione di aver vinto la Libertadores al 99' contro il Santos, ma è anche vero che il Palmeiras non può essere soddisfatto del suo Mondiale per Club, chiuso al quarto posto dopo due sconfitte. Il Verdão, considerato alla vigilia la principale candidata a contendere il titolo al Bayern, chiude addirittura giù dal podio: sul gradino più basso ci sale un generoso Al Ahly, meritatamente terzo dopo un'ottima semifinale contro i tedeschi. Avvio di match bloccato a Doha: la prima vera occasione, infatti, arriva al 27', quando El Soulia recupera palla e salta Felipe Melo, sbagliando però il diagonale destro concludendo sul fondo. Sei minuti dopo, il Palmeiras risponde con il destro dal limite dell'area di Roni, che però colpisce alto sopra la traversa. Col passare dei minuti, i brasiliani crescono: al 40', Roni colpisce di testa sul cross di Vina, esaltando il riflesso di El Shenawy. Ci si aspetta lo stesso ritmo nella ripresa, ma le azioni pericolose latitano. Solo al 67', infatti, il risultato sembra sbloccarsi con il gol di Ajayi, bravo ad insaccare dopo la respinta di Weverton sulla rovesciata di Tawfik. All'80', invece, il diagonale mancino di De Paula non spaventa la formazione di Mosimane. Si arriva inevitabilmente ai calci di rigore, con ben cinque errori su dieci. Sbagliano Roni e l'ex Milan Luiz Adriano per i brasiliani, El Soulia e Mohsen per gli egiziani. Al momento decisivo, però, il capitano del Verdão ed ex Inter Felipe Melo si fa parare la conclusione da El Shenawy. Gioisce l'Al Ahly, mentre il Palmeiras esce a testa bassissima e senza vittorie nella competizione.