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MONDIALE PER CLUB

Non solo City e River, c'è anche qualche pericolo nascosto tra le avversarie di Juve e Inter

Il sorteggio della nuova manifestazione Fifa ci ha regalato vecchie conoscenze in campo e personaggi illustri in panchina

06 Dic 2024 - 11:53
 © Getty Images

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Il Mondiale per club si farà e questa è già una notizia viste le premesse, tra minacce di scioperi delle associazioni dei calciatori sparsi per il globo (per la verità non ancora del tutto scongiurati) e problemi economici legati a sponsor e diritti tv. Alla fine c'è stato anche il sorteggio con la composizione dei gironi e la macchina è partita. Dall'urna sono usciti due gruppi, per quanto riguarda le italiane, in chiaroscuro. Due avversarie di prestigio a testa, anche se non al loro massimo splendore, e altre due non certo irresistibili, ma cariche di suggestioni. 

GRUPPO E (INTER)
River Plate - 
E' stata la grande, grandissima, protagonista della fine dello scorso decennio e dell'inizio dell'attuale. Sotto la guida della bandiera Marcelo Gallardo si è portato a casa tutto il possibile (2 Libertadores, 7 titoli nazionali, 1 Copa Sudamericana e 3 Recopa) durante gli 8 anni d'oro del club di Buenos Aires. Ha vinto tutto, insomma, a parte la vecchia Coppa del mondo per club (ora tornata a chiamarsi Intercontinentale secondo le contorte logiche Fifa), persa due volte: la prima contro il Barça di Luis Enrique nel 2015 e la seconda, nel 2018, facendosi eliminare in semifinale dall'Al Ain ai rigori, evitando così la finale con il Real Madrid. Poi l'eroe se n'è andato a cercare fortuna e petroldollari e, dopo la suggestione estiva della panchina del Milan, è tornato a casa. Il ciclo però è finito ed è dura pensare di riproporlo visto il momento poco felice del River. Fuori dalla Libertadores e dai giochi per il titolo nazionale, la squadra di Gallardo può contare solo su un prospetto di livello: Franco Mastantuono, 17 anni, classico trequartista di quelle parti, già nel mirino di Psg e Real Madrid, e legato a una clausola da 45 milioni. E' lui il perno del 4-3-1-2 che vede l'ex interista Colidio in attacco al fianco di Pablo Solari o del colombiano Miguel Borja. 
Monterrey - Guidati da Martin Demichelis (reduce dall'esperienza al River Plate, dove ha vinto campionato e Supercoppa, e cresciuto nelle logiche calcistiche di Pep Guardiola), i messicani hanno raggiunto le semifinali del campionato nazionale e hanno giocatori di buona esperienza. A partire dall'ex Real Sergio Canales, passando dall'ex milanista Ocampos, per arrivare al "Tecatito" Jesùs Corona e a Oliver Torres, spagnolo con una grande esperienza nella Liga, punto di forza del 4-4-2 di Demichelis.
Urawa Red - I giapponesi, con un'esperienza decennale di Mondiale per club (nella versione che ha preso il posto della Coppa Intercontinentale nel 2005), sono guidati in panchina dal polacco Maciej Skorza. Non stanno attraversando uno dei momenti migliori della loro storia. Dopo aver vinto la Coppa d'Asia nel 2023, hanno subito un tracollo che li ha portati a non qualificarsi all'edizione di quest'anno e al dodicesimo posto nel campionato nazionale. Nel 4-2-3-1 di Skorza, l'attaccante centrale è il brasiliano Thiago Santana, con alle spalle l'olandese Linssen e i giapponesi Wantanabe e Haraguchi, veterano della Nazionale. Tra i due davanti alla difesa c'è Gustafson ex Torino, Perugia, Verona e Cremonese. 

GRUPPO G (JUVENTUS)
Manchester City - 
Al di là di tracolli inediti, facce graffiate e sconfitte o pareggi incredibili, la squadra di Guardiola resta una delle più forti del mondo. Rispetto al momento attuale avrà due elementi fondamentali in più: Rodri, che nel frattempo sarà tornato, e il giovane talento argentino Echeverri, attualmente al Boca Juniors ma già acquistato dal City. La Juve si ritrova l'ennesimo scontro con gli inglesi dopo la Champions ma in condizioni sicuramente diverse. Probabile che, oltre ai ritorni o ai nuovi arrivi, Guardiola possa trovare diverse soluzioni di gioco per far ripartire i suoi, al di là di chi sostiene che il calcio di posizione sia finito. Un De Bruyne recuperato, Grealish, Walker, Stones e Dias finalmente in piena forma, e Haaland e Foden in avanti, rendono il City una delle squadre favorite per l'unico titolo ancora non vinto da Pep (anche perché finora non esisteva...).
Wydad Casablanca - Guidati dal tecnico sudafricano Rhulani Mokwena, i marocchini hanno conquistato la Champions africana due anni fa ma al momento non sono al massimo della forma, come dimostra la lontananza dalla vetta nel campionato nazionale. Nel loro 4-2-3-1 i giocatori di maggior classe sono l'eclettico trequartista brasiliano Pedrinho, ex Corinthians, e l'ex rossonero M'Baye Niang, punta centrale. 
Al Ain - Il nome più importante è quello dell'allenatore: il portoghese Jardim. Considerato l'enfant prodige del calcio europeo nel 2017, quando alla guida del Monaco eliminò agli ottavi di Champions il primo City di Guardiola prima di essere fatto fuori dalla Juve di Allegri in semifinale, ha vissuto un periodo di transizione che l'ha portato a girare il mondo arabo prima di approdare alla guida della squadra degli Emirati campione d'Asia in carica. Punti di forza del 4-2-3-1 scelto da Jardim sono l'attaccante togolese Laba, il difensore centrale portoghese Cardoso e il centrocampista argentino, in prestito dalla Fiorentina, Gino Infantino. 
 

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