L'anima del comitato "Sì Meazza": "Il Comune non ha una visione e i club giocano un po' tra di loro per mettere pressione all'amministrazione. Serve una gara internazionale per l'ammodernamento e la copertura"
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A Milano la questione stadio continua a tenere banco tra incontri, annunci, progetti e dietrofront. Una situazione molto intricata con tanti interessi diversi in ballo e prospettive che coinvolgono il comune, i club e la città. Tutto ruota attorno al futuro di San Siro, ma negli ultimi anni si sono alternati scenari completamente diversi a riguardo. "Hanno perso quattro anni attorno a progetti inesistenti - ha spiegato a SportMediaset l'ex vicesindaco Luigi Corbani, oggi anima del comitato 'Sì Meazza' -. L'idea di abbattere il Meazza era ed è sbagliata". "San Siro può essere usato per lo sport e lo spettacolo. L'annuncio del sindaco Sala che non interessa a nessuno non è credibile - ha aggiunto -. Basterebbe fare una gara internazionale, ammodernarlo e darlo in gestione a una società senza dover spendere soldi pubblici". "L'amministrazione ha sul tavolo da tempo una proposta della ASM Global che gestisce 350 impianti nel mondo, ma non ha ancora dato una risposta", ha proseguito.
"Fino al 2026 San Siro non si può toccare perché sarà la sede della cerimonia di inaugurazione delle Olimpiadi - ha precisato Corbani -. Dal 2025, inoltre, scatterà automaticamente la tutela architettonica per l'impianto visto che saranno trascorsi 70 anni dalla costruzione del secondo anello". Per l'ex vicesindaco di Milano, dunque, il Meazza non si tocca. E le posizioni di Inter e Milan sulla costruzione di un nuovo stadio non lo convincono affatto. "Gli interessi di Milan e Inter non sono coincidenti - ha spiegato -. L'Inter si è sfilata dall'operazione Scaroni da tempo". "Il Milan punta a realizzare un nuovo stadio, ma l'ipotesi dell'area La Maura non è percorribile perché significherebbe avere due impianti a poco più di un chilometro di distanza - ha continuato -. Poi se vogliono costruire il nuovo stadio in un'altra area, si accomodino. Ma servono soldi". "L'Inter non sembra avere le risorse per costruire un nuovo stadio e per quanto riguarda il Milan non mi è ancora chiaro quale sia la proprietà, se Red Bird o ancora Elliot", ha aggiunto.
Di sicuro, al netto delle intenzioni dei club, Corbani esclude la demolizione del Meazza: "Non esiste che si abbatta San Siro. E' un'icona nel mondo, un impianto unico". "I progetti presentati finora da Milan e Inter sono anonimi - ha continuato -. Cosa vogliano fare i club è un mistero. Un anno fa giravano già i render della 'Cattedrale', ma in questi anni non c'è stato nulla di concreto". Per l'ex sindaco, del resto, la soluzione passa necessariamente per la riqualificazione di San Siro. "Il Comune non ha una visione autonoma, ma segue le squadre come una bandiera al vento - ha detto Corbani -. L'area metropolitana di Milano può sopportare due stadi: San Siro e un altro impianto. Non due strutture a poco più di un chilometro una dall'altra...". "Milano non ha un impianto con una pista di atletica per ospitare eventi importanti come la Diamond League - ha aggiunto -. Non è possibile. Manca una visione dell'amministrazione e del consiglio metropolitano".
"San Siro non può essere abbattuto - ha proseguito Corbani ribadendo il concetto -. Può continuare a ospitare una squadra ed essere utilizzato 365 giorni l'anno con alcuni lavori di ammodernamento dell'impianto e di realizzazione della copertura. Solo con i concerti quest'anno ad esempio si incasseranno circa nove milioni di euro". "I progetti di Milan e Inter sono fumosi - ha concluso -. Per costruire servono soldi e al momento non vedo situazioni concrete all'orizzonte".