Il presidente nerazzurro a Financial Times e BBC: "La salute pubblica va messa al primo posto, come Inter dobbiamo dare l'esempio"
Steven Zhang vede e rilancia. Il presidente dell'Inter, finito sotto inchiesta per le parole contro il presidente di Lega Serie A Paolo Dal Pino, definito tra le altre cose "pagliaccio", è tornato sull'argomento senza fare mezzo passo indietro. Anzi, rilanciando il concetto: "Le mie parole sono state leggere e non abbastanza forti" ha commentato al Financial Times. "La salute pubblica deve essere messa al primo posto, come Inter dobbiamo dare l'esempio" ha aggiunto alla BBC. Poi, ospite insieme al presidente della Juve Andrea Agnelli, il numero uno nerazzurro ha aggiunto: "Le parole non sono mai troppe quando di mezzo c’è la tutela della salute pubblica. Quando ci è stato proposto di posticipare la partita (contro la Juve, ndr) di un solo giorno, da un punto di vista morale ho ritenuto che fosse completamente sbagliato. Chiunque ha potuto vedere come le procedure di contenimento del virus messe in atto in Cina siano state di successo. Ritengo che la sicurezza e la tutela della sanità pubblica siano la cosa più importante".
"Non ci possono essere compromessi in questo senso" ha proseguito il presidente nerazzurro. "E le nuove misure adottate dal governo italiano vanno in questa direzione. Dobbiamo sempre trasmettere un messaggio positivo e assumerci le nostre responsabilità davanti alla gente, perché l’impatto delle nostre decisioni è globale. Non fa parte della mia educazione trascurare queste conseguenze. E il governo italiano ha preso la decisione giusta, per la tutela della salute pubblica. Ci saranno dei contraccolpi economici, ma in questo momento non rappresentano una priorità, e non possono condizionare il processo decisionale. Quando la situazione ritornerà alla normalità, anche i consumi cresceranno”.
"Come Inter, quindi come club di calcio con milioni di tifosi al mondo, abbiamo la responsabilità e il dovere di dare l’esempio, applicando tutte le misure precauzionali in maniera corretta. Giocare a porte chiuse è la cosa giusta da fare, è la scelta corretta affinché la gente non corra rischi - ha aggiunto poi Zhang intervistato dalla BBC -. Giocare un match senza tifosi è difficile sotto molti punti di vista e non piace a nessuno, ma è necessario andare avanti con il calendario e con tutte le attività, privilegiando la salute pubblica sopra ogni cosa. Al momento è l’unica opzione percorribile".
"Come presidente di una squadra di calcio e come manager di una organizzazione coinvolta in questi eventi, non potevo accettare una proposta che avrebbe messo a repentaglio la salute delle persone - ha concluso Zhang -. Non è importante di che partita si trattasse, non è importante che si rimandasse di 24 o 48 ore: sapevamo che la situazione non si sarebbe risolta in un lasso di tempo così breve. Ho fatto ciò che era giusto fare dal punto di vista morale, anche se dire no è complicato. Abbiamo fatto la scelta giusta e ora tutti se ne stanno accorgendo".
Infine il riferimento all'attacco social contro il presidente di Lega Serie A Paolo Dal Pino: "Molte persone pensano che le mie parole siano state forti, ma io penso che siano state leggere - ha commentato al Financial Times -. Sicuramente non abbastanza forti".