Il figlio del patron del Napoli contro il padre (che poi fa dietrofront), che aveva definito "la nostra seconda squadra", la formazione pugliese
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"È inutile che ci giri intorno: devo dissociarmi dalle dichiarazioni rilasciate da mio padre". Lite in casa De Laurentiis dopo l'uscita del presidente del Napoli Aurelio, che ha definito il Bari, di cui è proprietario, "la nostra seconda squadra". Il figlio Luigi, presidente del club pugliese, è andato su tutte le furie: "Voglio credere che le parole di mio padre siano state mal interpretate o che lui stesso non si sia espresso con chiarezza, perché ovviamente non è possibile parlare del Bari derubricandolo a seconda squadra del gruppo non solo perché non è vero ma, inoltre, non rende giustizia alla storia di questa piazza".
"La mia prima squadra è il Bari e fino a quando sarò qui ne difenderò gli interessi, l'onore e i colori, con onestà intellettuale e morale e con impegno di fronte a chiunque", ha concluso. Più tardi è arrivato il dietrofront di Aurelio sui social: "Voglio precisare che le mie parole sul Bari sono state fraintese. Io penso che avere come proprietà due squadre, in due diverse categorie, sia semplicemente un valore aggiunto, per entrambe. Era questo il senso del mio ragionamento. Il Bari - prosegue il patron del Napoli - è guidato da mio figlio Luigi De Laurentiis in totale autonomia ed è stato a un passo dalla serie A solo sette mesi fa. L'obiettivo della proprietà è quello di portarlo più in alto possibile. Se le mie parole hanno offeso i tifosi mi dispiace".