L'ex capitano bianconero: "Devono riuscire a mettere a posto le cose e si tratta di un percorso lungo"
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Dove c'è Del Piero c'è... Juve. Capitano e simbolo. Atteso e desiderato. Più volte vicino, o dato come tale, al ritorno in società, ma ancora tenacemente o forzatamente (dipende dalle opinioni) battitore libero. Da Madrid, dove si è trasferito con la famiglia, Alex parla della "sua" squadra, lo fa in occasione dei Laureus World Sports Awards, e per quanto si definisca "outsider" le sue sono parole che pesano: "Lungi da me mettermi in mezzo. Vedo e leggo che si parla tanto di Allegri e della Juve e per me le cose sono abbastanza chiare, poi dipende da come vuoi vedere la situazione. Si può dire che Allegri e la Juve hanno fatto tutto quello che dovevano fare o al contrario che si poteva far di più, o un mix delle due cose".
Una stagione, un'altra, interlocutoria. Con una Coppa Italia che potrebbe però dare ancora un senso all'annata. Il resto verrà poi, con la definizione di un assetto tecnico che a oggi resta ancora da definire: "Diciamo che è un momento particolare, e lo è ormai da diversi anni. Hanno avuto a che fare con diverse sfide dentro e fuori dal campo, devono riuscire a mettere a posto le cose una a una e si tratta di un percorso lungo. Non è semplice perché alla Juve non c'è mai tempo, ha gli occhi del mondo addosso. C'è grande pressione: va sopportata, gestita, e in un mondo ideale trasformata in energia positiva. La Juve ce l'ha fatta per diversi mesi, ultimamente no: in A sono arrivate diverse brutte battute d'arresto. Le valutazioni più profonde e le eventuali soluzioni le lascio a chi è del settore e a chi può e deve decidere. Io resto un outsider".
Un outsider che guarderà il derby di Milano che potrebbe consegnare lo scudetto all'Inter: "Pensate a come ci girano a noi juventini... Per il Milan sarebbe tosta mettere nelle mani dell'Inter lo scudetto nel derby giocando in casa. Però l'Inter ha ampiamente meritato il titolo perché nel corso dell'anno si è dimostrata la squadra più forte di tutte. E poi il bello di queste sfide è che quando tutto sembra definito succede sempre qualcosa di strano...".