Nel mirino la proprietà degli abruzzesi e il direttore sportivo: la Digos sta indagando
© Luciano Rapa
Si alza sempre di più la tensione in casa Pescara. L'ormai storica contestazione del tifo organizzato nei confronti del presidente Sebastiani è arrivata a toccare quasi un punto di non ritorno: la presenza di due manichini recanti il nome del patron degli adriatici e quella del ds Delli Carri appesi fuori l'ingresso della Curva Nord dello stadio Adriatico. Un gesto macabro e da contestare senza possibilità di appello: sull'accaduto sta già indagando la Digos.
Il malumore dei tifosi nei confronti della proprietà del club attualmente in Serie C viene da lontano: gli abruzzesi sono reduci da due retrocessioni negli ultimi otto anni, e anche in questa stagione la possibilità di tornare in cadetteria è già ampiamente compromessa. A parlare è la classifica: sesto posto nel girone B e Cesena, capolista, lontano ben 27 punti.
IL PESCARA: "SUPERATO IL LIMITE ACCETTABILE DELLO SPORT"
Sui social il Pescara ha commentato duramente l'accaduto: "Quanto accaduto nella notte all’esterno dello Stadio Adriatico va oltre ogni limite accettabile nel mondo dello sport. Ringraziamo coloro che hanno espresso solidarietà nei nostri confronti e condanna verso gli autori di un gesto inqualificabile".