Almeno 12 persone sono rimaste ferite in serata a Sofia nel corso di violenti scontri scoppiati fra polizia e gruppi di tifosi di calcio a margine della partita fra Bulgaria e Ungheria, valida per le qualificazioni agli Europei del 2024, e conclusasi 2-2, un risultato che garantisce l'accesso degli ungheresi al torneo continentale del prossimo anno in Germania. L'incontro si è svolto allo stadio Vasil Levski della capitale bulgara senza la presenza di pubblico. Nel darne notizia, i media regionali riferiscono che tra i feriti vi sono sia dimostranti che poliziotti. Alcune migliaia di manifestanti, appartenenti a gruppi di tifoserie di vari club, poco prima della partita, hanno cominciato a lanciare petardi, sassi e bottiglie contro le forze di polizia schierate in forze per garantire l'ordine pubblico. Sono state date alle fiamme alcune auto e incendiati dei cassonetti della spazzatura, con gli agenti che hanno risposto con l'impiego di idranti. All'origine delle proteste, secondo i media, l'insoddisfazione delle tifoserie per la decisione della Federcalcio bulgara di far svolgere la partita con l'Ungheria a porte chiuse. I dimostranti hanno chiesto a gran voce le dimissioni del presidente della Federcalcio Borislav Mihajlov, ritenuto responsabile per i risultati negativi fatti registrare dalla nazionale bulgara nelle qualificazioni a Europei e Mondiali. Nel girone G dell'Europeo 2024 la Bulgaria è ultima con tre punti.