L'algerino: "Per molti di noi magari questa sarà l'unica occasione per vincere un titolo europeo: non possiamo perderla"
Il suo ritorno ha restituito freschezza, lucidità e rapidità in mezzo al campo. Le due fasi, come si dice, e la capacità di trovare in ogni zona la superiorità numerica. Che Bennacer fosse fondamentale per il Milan non era e non è una notizia. E non sorprende, quindi, che Pioli si affidi a lui nel momento decisivo dell'anno. "Come lo scorso anno - dice l'algerino - troviamo un'italiana ai quarti. Contro il Napoli abbiamo fatto bene, ora tocca alla Roma. Questa è una delle partite più importanti della stagione, ma ci siamo preparati bene mentalmente e fisicamente".
Questo Milan è paragonabile a quello dello scudetto?
E' un Milan diverso, per me è anche più forte. Abbiamo giocatori diversi e più qualità ed esperienza, unito a uno spirito diverso. Sul campo ognuno dà tutto per il compagno.
Quanto vincere un trofeo internazionale può essere una spinta in più?
Per molti di noi magari è l'unica occasione di vincere una coppa europea. Quando sei al Milan e giochi queste coppe, l'obiettivo è vincere non arrivare in finale. Guardiamo partita dopo partita.
Cos'è cambiato per te nel periodo Ramadan?
Sinceramente non cambia molto perché il mister e lo staff ci aiutano tantissimo e gestiscono molto bene la cosa, li ringrazio perché non ovunque è così.
La doppia sfida con la Roma vale l'intera stagione per il Milan?
Pensiamo alla partita di domani, non pensiamo a nient'altro. La concentrazione è sul campo.
Quanti giocatori del Milan avrebbero potuto essere protagonisti in Real-City?
Per me quasi tutta la squadra. Siamo forti, non vedo cosa posso togliere alla nostra squadra.
Il tuo ritorno ha fatto cambiare qualcosa nel Milan: ti senti un leader anche tecnico?
Non è vero che stiamo facendo bene da quando sono tornato, già da prima. Stiamo facendo bene tutti, certamente sono qui da tanto tempo e devo dare qualcosa in più con la mia esperienza per aiutare chi è arrivato dopo. Sto tornando al mio livello, sento di non essere ancora al 100%.