Rissa e saluti fascisti, sono queste le accuse rivolte ai sostenitori biancocelesti
Ancora una volta guai in vista per i tifosi della Lazio. Sono 5 gli ultrà arrestati a Glasgow in seguito a saluti fascisti e soprattutto a una rissa avvenuta al margine del match di Europa League contro il Celtic perso dai biancocelesti per 2-1. Secondo quanto riportato dal sito del giornale scozzese Scotsman, sono molti i sostenitori laziali a essere stati filmati mentre salutavano con il braccio teso, nel momento in cui avanzavano verso lo stadio scortati dalla Digos. La stessa scena si sarebbe ripetuta anche dopo la partita su Buchanan Street.
Dei 5 arrestati, 4 sono accusati di violazione della pace e uno di possesso di alcol e resistenza a pubblico ufficiale. Altri 5 tifosi sono stati allontanati dallo stadio durante la partita con relativa denuncia. "Siamo a conoscenza di altre segnalazioni e la ricerca di nuove informazioni è in corso", ha affermato un portavoce delle forze dell'ordine.
Secondo la polizia di Glasgow sarebbero circa 1500 i laziali che hanno viaggiato per la città. I momenti di tensione non si sono verificati solo il giorno del match: anche la sera precedente un gruppo di ultrà biancocelesti incappucciati ha causato nervosismo nel centro di Glasgow.
I fatti hanno suscitato la rabbia del club: "La posizione della società è dura e di tolleranza zero. Sono azioni che danneggiano la società e quindi potremmo chiedere il risarcimento danni. Non possiamo impedire l'accesso di questi razzisti allo stadio, per quanto noi attuiamo tutto quello che è possibile per limitare questi episodi". Lo ha detto Arturo Diaconale, responsabile comunicazione della Lazio, "Dobbiamo separare le responsabilità, nel senso che noi possiamo fare il nostro poi però altri devono fare il loro", ha spiegato ai microfoni di Radio Punto Nuovo. "Accostare Hitler alla Lazio è un errore: sbagliato generalizzare perché si tratta di alcuni e non tutta la tifoseria. La stragrande maggioranza dei tifosi della Lazio detesta la maglietta con la faccia di Hitler. Il fenomeno della politicizzazione delle curve - ha continuato - ha portato alla creazione di una sensazione secondo cui all'interno delle curve degli stadi un certo tipo di politica o manifestazioni politiche potessero avere rilevanza. Noi quindi - ha concluso Diaconale - paghiamo un fenomeno sociale che si è diffuso negli anni".
Ancora guai dunque, dopo i saluti romani dello scorso 3 ottobre che costeranno alla Lazio una gara interna di Europa League con la Curva Nord chiusa.