“È la gara più importante della mia vita” ha detto il tecnico, che per la sfida agli inglesi si affida a Smalling, Mkhitaryan e Spinazzola
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Dopo settimane di attesa finalmente ci siamo: per la Roma è la notte della verità, o meglio i 180 minuti della verità, perché con la semifinale di Europa League contro il Manchester United i giallorossi, che hanno mollato il campionato ormai da un po’, si giocano l’intera stagione. Il ritorno in Champions dei capitolini ormai passa solo e soltanto dall'Europa, nel mirino c’è la finale di Danzica che potrebbe regalare un trofeo europeo alla Roma 50 anni dopo l’ultima volta. L’importanza della sfida è stata sottolineata ieri dai tantissimi tifosi che si sono ritrovati a Trigoria per spingere la squadra, che è partita per Manchester con le valigie piene di speranze.
Spera per esempio di rivivere certe emozioni Edin Dzeko, che ha già fatto male diverse volte allo United nei derby quando vestiva la maglia del Manchester City e che guiderà l’attacco di Fonseca supportato da Lorenzo Pellegrini e dall'ex Mkhitaryan. A proposito di ex, Chris Smalling comporrà la difesa a tre con Cristante e Ibanez (Mancini è squalificato).
Classico 4-2-3-1 invece per Solskjaer, che ha precisato che ora conosce bene la Roma e davanti si affiderà all’ex Napoli Cavani. I Red Devils vengono da una striscia di buoni risultati (prima del pareggio contro il Burnley avevano vinto 5 gare in fila) e in Premier sono al secondo posto, a soli quattro punti dalla certezza di un posto in Champions. Vincere, però, è l’obiettivo dichiarato di una squadra giovane e in grande crescita che vuole cavalcare la velocità e il talento di Rashford (recuperato), Bruno Fernandes e Pogba per sollevare ancora al cielo l’Europa League dopo il trionfo di due anni fa con l’Ajax.