Il tecnico presenta la sfida di Europa League contro gli ucraini all'Olimpico
Dopo la sconfitta con l'Inter, Ivan Juric chiede alla sua Roma un'immediata reazione a partire dalla sfida di Europa League contro la Dinamo Kiev, assolutamente da non sbagliare visto l'unico punto conquistato nelle prime due giornate. "In questo momento non abbiamo una mentalità vincente, non è una mentalità da Roma. Vedo cose positive, però a Monza poi non vinci, con l’Elfsborg neanche. Noi abbiamo tutto per lavorare bene, ci sono le condizioni - ha spiegato l'allenatore croato -. Vedendo le cose, alcune vanno molto bene, ma bisogna cambiare registro, fare belle partite ed essere contenti per un punto non va bene, già domani mi aspetto un cambiamento".
Juric pretende dai suoi ragazzi una reazione e chiede loro di tirare fuori il carattere. "A Monza la squadra ha fatto tante cose belle e giuste, anche a Elfsborg tante occasioni. Mettiamo anche il Bilbao. In questo momento sono felice di veder crescere giocatori, ma non siamo quello che dobbiamo essere ancora, ovvero una Roma che vince le partite. Dobbiamo cambiare completamente mentalità - ha aggiunto -. Sono contento in senso generale delle prestazioni. Abbiamo possesso, competiamo, ma i risultati non sono sufficienti. Non vedo e non do scuse, bisogna reagire con carattere. Dobbiamo dimostrare di che pasta siamo fatti".
Su come acquisire questa mentalità vincente. "A livello di gioco abbiamo fatto grandi passi in avanti, la mentalità vincente si allena durante gli allenamenti. È li che diventi tosto, che sei sul pezzo. Il lavoro quotidiano è importante e anche affrontare la gara in un certo modo di porta ad avere una mentalità vincente. Se in un mese alziamo così tanto il livello di scatti vuol dire che il corpo si abitua, così funziona anche con la mente".
Sul momento della squadra: "Io penso che a Monza dovevamo vincere, contro l’Inter dovevo pareggiare, contro il Bilbao dovevamo vincere. Quando fai certe partite, devi ottenere. Poi ci saranno giornate che andranno male. In questo momento siamo in debito, le prestazioni sono superiori ai risultati, ma non è una scusa, vuol dire che non siamo pronti a livello mentale. Questa squadra crescerà. Hanno un’occasione unica: hanno una situazione di totale m***a, sono fischiati, contestati, il tifoso ha sempre ragione, e possono ribaltare la situazione. Devono prenderla così, come una sfida unica nella vita, in uno stadio sempre pieno. Devono diventare bestie, da domani mi aspetto altra roba".
Contro la Dinamo Kiev largo al turnover. "Non ho deciso ancora, Mancini non ha finito l’allenamento per un attacco febbrile. Farò un po’ di cambi, è giusto. Dobbiamo cominciare a inserire la gente e avere più possibilità di fare scelte. Hummels e Le Fée titolari? Ci sto pensando, devo decidere. Abbiamo bisogno di Hummels, voglio vederlo in campo, dobbiamo scegliere il momento giusto ma ci sto pensando seriamente. Domani gioca Baldanzi, non è turnover, non è un cambio".
Sul suo futuro e sulla mancanza di protezione da parte della società. "A me non manca niente. Parlo costantemente col direttore sportivo, a me come persona non manca niente per lavorare bene. Attaccarsi alle scuse è da deboli, dobbiamo arrivare alla partita e mangiarli. Le prestazioni ci sono, i giocatori anche, mancano i risultati. Da domani voglio vedere delle cose, il gol preso a Monza non l’ho mai preso nella mia vita, da domani voglio altra cattiveria, anche giocando meno bene".
La gerarchia delle competizioni. "Per me è tutto importante. Domani è più che importante, per come sono andati gli ultimi anni la società vuole andare in Champions. Non sottovalutiamo niente, l’Europa e la Coppa Italia possono darti gioie. L’obiettivo primario è la Champions".