Cinque minuti di follia. Il Sassuolo getta al vento un'occasione d'oro per incassare tre punti preziosi e volare in vetta al Gruppo F. Agli uomini di Di Francesco, ridotti ai minimi termini, non bastano due gol nel primo tempo per chiudere la pratica Rapid e ora la qualificazione è tutta in salita. Visto l'equilibrio nel girone, il pass per i sedicesimi è ancora alla portata, ma servirà certamente un altro piglio per il Sassuolo se vuole continuare a giocarsi il sogno europeo. Col Rapid, infatti, la squadra di Di Francesco rovina tutto sul più bello. Proprio quando ormai sembrava tutto fatto. Un peccato di gioventù, certo. Che però potrebbe costare molto caro alla resa dei conti.
Con una squadra intera in infermeria, al Mapei Stadium Di Francesco sceglie i migliori e cambia modulo. Dietro difesa a tre, centrocampo a cinque e davanti la coppia Matri-Defrel. Anche il Rapid non è in formazione tipo e Buskens schiera una difesa un po' improvvisata, affidandosi più alle qualità in mediana e in attacco. Vista la posta in palio, l'avvio del match è lento, con le squadre che si studiano. Aggressivi e corti, gli austriaci provano ad alzare il baricentro per tenere la palla lontana da Strebinger, ma i neroverdi si difendono con ordine facendo densità in mezzo al campo e davanti alla difesa. Più guardingo del solito, il Sassuolo fatica a impostare la manovra sugli esterni e rischia grosso su un colpo di testa di Joelinton. Poi cambia passo e guadagna metri. Adjapong prende coraggio, Biondini si inserisce e la squadra di Di Francesco protesta per un atterramento in area di Defrel. L'arbitro Paeson grazia Gazzola dopo un fallo su Joelinton, poi il Sassuolo passa. Al 34' ci pensa il solito Defrel a togliere le castagne dal fuoco dopo un bel fraseggio al limite con Biondini. Un gol che cambia l'inerzia del match. In vantaggio e in fiducia, gli uomini di Di Francesco schiacciano il Rapid e nel recupero raddoppiano i conti con una deviazione di Ragusa su una punizione di Pellegrini.
Ad inizio ripresa la musica non cambia. Pellegrini impegna subito Strebinger ancora su punizione e Adjapong sfiora il tris. Un forcing che stordisce il Rapid e costringe gli ospiti a tentare il tutto per tutto con l'ingresso di Jelic e Kvilitaia. In controllo, la squadra di Di Francesco serra le linee e abbassa il ritmo, concentrandosi sul possesso palla. Ragusa lotta su ogni palla, Acerbi e Kvilitaia si sfidano ad alta quota e, quando serve, ci pensa Consigli ad allontanare palle pericolose. Senza fretta, fino a cinque minuti dal termine i neroverdi continuano a manovrare e si piazzano nella metà campo austriaca, limitando i danni. Poi il blackout. Un po' sulle gambe e senza cambi, nel finale il Sassuolo perde il controllo, pasticcia in area e si lascia infilare due volte, rovinando tutto. All'86' Jelic accorcia le distanze, poi Kvilitaia serve la beffa al 90'. Un finale da incubo, che lascia comunque ancora aperti i giochi per i sedicesimi, con Genk e Bilbao davanti solo di un punto. Dopo i rimpianti, per continuare a inseguire il sogno europeo, il Sassuolo non può più sbagliare.