Pasqual e compagni partono subito forte e dopo 2' hanno la grande chance di passare in vantaggio. Punizione di Mati Fernandez, Buric respinge male, mischia furiosa ma il Lech si salva: Astori e Babacar non trovano l'impatto vincente. Sembra poter fare un sol boccone dei polacchi la squadra di Sousa, ma la storia del primo tempo dice tutt'altro. La manovra è lenta e sotto ritmo e gli errori nei passaggi sono davvero una croce per Paulo Sousa che sbraita contro i suoi. In particolare l'allenatore non è contento dei movimenti di Babacar, che non dà profondità alla squadra e fatica a trovare l'intesa con Pepito Rossi. La sola combinazione tra i due al minuto 21, ma Buric in uscita anticipa l'attaccante senegalese lanciato dall'azzurro. Il Lech si difende con ordine e quando prova a mettere la testa fuori dalla sua metà campo mette in mostra tutti i limiti tecnici e Sepe non corre nessun pericolo. Le emozioni si contano davvero con il contagocce e non c'è dubbio che questa Fiorentina è lontana parente di quella ammirata in campionato e nella precedente trasferta sul campo del Belenenses.
Per vedere il primo tiro serio nello specchio della porta bisogna aspettare il 14': combinazione Rossi-Babacar (una delle rare), il senegalese impegna Buric che si salva in tuffo. L'occasione non scuote la Fiorentina, mentre il pericolo scampato dà coraggio ai polacchi. Urban mette dentro il giovane Kownacki e la scelta si rivela vincente. Lovrencsics crossa dal fondo, l'attaccante neo-entrato è il più lesto e batte Sepe. A questo punto, più con i nervi che con una manovra fluida, i toscani si gettano in avanti alla ricerca del pareggio. Le occasioni sono per Vecino e Bernardeschi, ma Buric è insuperabile. Gol sbagliato, gol subito: le dura legge del calcio si materializza al 37', quando Kaminski fa la sponda per Gajos che, tutto solo, fa secco Pepe. Il marcatore era entrato al posto di Kownacki, uscito per infortunio dopo appena 15'. Il forcing finale della Viola porta al gol di Rossi, ben servito da Mati proprio al 90'. Lo stesso Pepito qualche secondo dopo rischia di pareggiare, intercettando un rinvio sbagliato di Buric, ma la palla si chiude a lato. Non è finita qua: proprio all'ultimo minuto di recupero, Babacar ha sulla testa il pallone del pareggio ma conclude alto. Giusto così per quanto visto in campo: la Fiorentina è lontana parente di quella ammirata in campionato, perde la terza gara europea di fila in casa (Siviglia e Basilea le precedenti) e sprofonda all'ultimo posto del girone. La strada è in salita, ma non ancora compromessa: l'imperativo è però cambiare marcia.