Percorso netto all'ultimo respiro. Nel recupero la Lazio infila il poker in Europa League e stacca il pass per i sedicesimi con una prova di carattere. E' la ciliegina sulla torta. Merito di Inzaghi e di un gruppo che, grazie anche a un turnover studiato, fin qui ha saputo sempre trovare motivazioni, stimoli e risultati. Il campo, del resto, non mente. E i dodici punti incassati in quattro partite in Europa League nemmeno. Roba da far pensare in grande. Questa Lazio, del resto, sa solo vincere. E vincere aiuta a vincere. Lo dicono i nove successi di fila in tutte le competizioni. E anche la compattezza del gruppo, che anche senza le "prime linee" è riuscito a portare a casa il bottino pieno nel doppio confronto col Nizza. Indipendentemente dagli interpreti, la Lazio gioca a memoria, suda e lotta. Solidità difensiva, idee chiare in mediana, esterni alti e convinzione nei propri mezzi. E la gara col Nizza non fa eccezione. Anche se i biancocelesti, dopo un primo tempo "sperimentale" e una ripresa più vivace, trovano il gol partita soltanto nel recupero grazie a un'autorete.
All'Olimpico Inzaghi piazza Luis Alberto a centrocampo e in attacco il tandem Nani-Caicedo. Reduce da cinque sconfitte di fila, Favre replica invece coprendosi e spedendo Balotelli in panchina. L'avvio del match è cauto. Da una parte la Lazio registra i meccanismi e cerca le distanze giuste tra i reparti, affidandosi alle giocate di Luis Alberto nei panni del playmaker e alla forza fisica di Lukaku. Dall'altra il Nizza replica con il possesso prolungando, verticalizzando su Sneijder. A ritmi bassi e col centrocampo un po' rimaneggiato, la Lazio non forza e prova a gestire il match chiudendo le linee di passaggio e raddoppiando in ogni zona del campo. Lukaku galoppa sulla sinistra e semina il panico, poi Marusic sfiora il gol con un bel destro dal limite. Ma sono solo azioni sporadiche, frutto di giocate individuali. Non è la solita Lazio. SI capisce, ma i bianconcelesti danno comunque una grande sensazione di solidità in ogni reparto. Con la partita bloccata e senza movimento davanti, il Nizza del resto fatica a manovrare rapidamente e i biancocelesti vanno a velocità di crociera, chiudendo il primo tempo senza squilli.
Nella ripresa Caicedo ha subito una buona occasione, ma arriva tardi dopo un'incursione di Lucas Leiva. Gli uomini di Inzaghi alzano il baricentro e aumentano il ritmo spingendo sulle corsie esterne. Da una parte tocca a Lukaku, dall'altra a Marusic. A caccia del bottino pieno, Inzaghi leva Nani e Murgia e getta nella mischia Milinkovic e Lulic. Sneijder spaventa Strakosha da lontanissimo, poi i bianconcelesti reclamano per un fallo di mano di Jallet in area. In pressione, la Lazio aumenta i giri, ma gli spazi davanti a Benitez sono pochi. Entra anche Parolo e il Nizza prova ad affacciarsi con Plea dalle parti di Strakosha. A dieci dal termine Favre manda in campo Balotelli e lancia un segnale alla squadra. Ma è sempre la Lazio a rendersi pericolosa sulla corsia destra. Gli uomini di Inzaghi fanno tutto bene fino alla linea di fondo, ma non riescono a piazzare il colpo vincente. Luiz Felipe salva il risultato con una chiusura perfetta, poi arriva il guizzo nel finale. Il colpo che decide il match. Gli uomini di Inzaghi non mollano fino all'ultimo e nel recupero segnano il gol partita su calcio d'angolo. Parolo la tocca di testa e Le Marchand devia la palla alle spalle di Benitez. E' il trionfo della tenacia, della voglia di vincere fino alla fine. Per Inzaghi è la nona sinfonia. Questa Lazio sa solo vincere. Tutti avvertiti.