Nel segno del nuovo 9 rossonero. Nel giorno che corrisponde al 22esimo anniversario dell'addio al calcio di un immortale e inimitabile 9 rossonero del passato, Marco Van Basten, è il 9 di oggi, Andrè Silva, a prendersi la scena al suo debutto da titolare alla Scala del calcio: doppietta e tante buone giocate per il portoghese, osservato speciale visto il suo elevato valore di mercato. Ma è tutto il Milan a giocare una gara perfetta compreso l'ex capitano Montolivo, autore di una sontuosa prestazione: vero, lo Shkëndija, arrivato secondo nel campionato macedone, occupa la posizione 314 del ranking Uefa e ha mostrato tutti i suoi limiti. Ma il lavoro che Montella sta portando avanti mostra segnali più che positivi: la sua squadra ha un'idea di gioco fluida, i nuovi sono molto ben inseriti (tra i migliori Conti e Kessie anche stasera), c'è voglia di stupire e una grande determinazione. In più: mancano all'appello l'infortunato Biglia e Kalinic, ultimo rinforzo. E soprattutto c'è entusiasmo: in campo e sugli spalti. Alzi la mano chi lo avrebbe immaginato fino a tre mesi fa. Il Milan c'è, cresce e promette un gran bene. Tutte le avversarie sono avvisate.
San Siro nella sua versione rossonera apre le porte all'Europa per la seconda volta in una torrida estate dove i tifosi non smettono di mostrare il loro affetto ed entusiasmo: i 40mila spettatori nella settimana di Ferragosto, dove si svuotano le città ancor prima degli stadi, ne sono la dimostrazione. Montella non rinuncia a qualche rotazione (6 rispetto al debutto contro il Craiova) visto che tra playoff e campionato il Milan è atteso da 4 gare nei prossimi 11 giorni. Spiccano i "nuovi" titolari: Bonucci alla prima al Meazza ma anche al debutto in gara ufficiale con la nuova maglia e fascia al braccio, Calhanoglu da mezzala e Andrè Silva come punto di riferimento in attacco.
Ed è prorpio l'attaccante portoghese il grande protagonista in un primo tempo che per il Milan diventa una comodossima discesa in men che non si dica: il vantaggio è la conseguenza di un pasticcio della difesa macedone che non riesce ad allontanare e la precisione di Silva nel trovare l'angolino vincente. La squadra di Montella fraseggia bene in mezzo al campo, tiene alto Antonelli e sfonda soprattutto a destra dove Kessie, Suso e Conti dialogano a meraviglia e creano spazi con i loro inserimenti e sovrapposizioni. Il Milan è lucido, fa ovviamente la partita e anzi la chiude nel giro di mezz'ora: un positivo Montolivo è lesto a insaccare una respinta del portiere Zahov sulla piunizione di Suso e dopo due minuti il nuovo 9 rossonero dribbla Cuculi da terra nel cuore dell'area sfruttando, anche in questo caso, la fragilità dei centrali macedoni. Il Milan non si ferma, continua a pressare alto e a strappare gli applausi dei suoi tifosi con le sgroppate di Antonelli e Suso sulle due fasce e gli inserimenti di un indomabile Kessie. Vuole divertire e divertirsi e i rossoneri sembrano fare a turno ad andare alla ricerca del gol, sfiorato da Chalhanoglu, Antonelli, Kessie e Silva. Montolivo recupera grandi quantità di palloni, i suoi compagni tengono sempre un pressing alto ed escono in scioltezza palla al piede.
Silva rischia di rendere stratosferico il suo esordio sfiorando la tripletta a inizio ripresa ma il palo e una smanacciata di un incerto Zahov lo fermano. Il modesto Shkëndija prova qualche sporadica incursione: quando Donnarumma fa la prima parata, tolta un'uscita da brividi, il cronometro indica il minuto 65. E nel giro di sessanta secondi o poco più il Milan dilaga con la zampata di Borini e il tap-in di Antonelli con i macedoni che cedono di fisico e di morale fino alla definitiva resa, che prende forma in quel 6 scritto nell'impietoso tabellino finale. E' Montolivo, infatti, a trovare gloria a cinque dal termine per la personale doppietta chiudendo, di fatti, i conti di una qualificazione che forse nemmeno lo stesso Montella si aspettava sarebbe stata così semplice. Ma a renderla semplice ci ha pensato un Milan concentrato e determinato, aggressivo e volenteroso. E che mostra un bel calcio.