La vittoria della Spagna nasce già nei primissimi minuti: dopo una fase di studio, i ragazzi di De la Fuente aspettano la Germania, quindi iniziano a far girare palla alzando il baricentro. Infine, alla prima vera conclusione in porta, passano avanti: Oyarzabal trova lo spazio giusto per Fabian Ruiz, che parte quasi dalla linea di centrocampo con i centrali tedeschi in ritardo, il giocatore del Napoli avanza indisturbato verso il centro per poi liberare un sinistro dal limite dell'area che si infila alle spalle di Nubel. In vantaggio alla prima occasione, la Spagna non ha alcuna intenzione di accontentarsi. E così al 12' solo un provvidenziale intervento in scivolata di Baumgartl impedisce a Olmo di trovare subito il gol del raddoppio. Solo dopo il quarto d'ora la Germania inizia ad affacciarsi dall'altra parte del campo, con Amiri che prima libera un pericoloso cross rasoterra, quindi trova un destro a rientrare che vale solo un corner. Il primo vero tiro in porta tedesco arriva però solo al 24', quando Oztunali trova un destro che dopo la smorzata di Vallejo viene agebolmente controllato da Sivera. Fabian Ruiz cerca la doppietta anche da fermo, con un calcio di punizione da posizione impossibile. Quindi Vallejo abbatte il temutissimo Waldschmidt con un intervento pericoloso e irruento: è giallo, anche se un consulto Var fa pensare possa arrivare anche il rosso.
Già negli ultimi cinque minuti del primo tempo la Germania cresce vertiginosamente (sinistro di Oztunali murato da Vallejo, proteste per un sospetto mani in area di Núñez), poi la ripresa regala quasi una sinfonia tedesca. A cui però manca sempre la nota finale: quella del gol del pareggio. Così dopo una manciata di secondi Fabian Ruiz perde palla, Henrichs lancia Amiri che tira, Sivera si oppone come può e Vallejo salva tutto su Waldschmidt. Lo stesso numero 10 teutonico ci prova da fuori area, ma il suo sinistro non trova lo specchio della porta. De la Fuente getta nella mischia Soler, che tenta subito un'azione in tandem con Olmo, ma chi va al tiro è ancora la Germania. Anzi, ancora Waldschmidt: e di nuovo Sivera si oppone al suo mancino rasoterra. Quindi, dopo un altro tentativo di Amiri, torna a crescere la Spagna: Dani Olmo si rende pericoloso in contropiede e al 69' è proprio lui a firmare il raddoppio. Il grande obiettivo del Milan Ceballos mette Fabian Ruiz in condizione di tirare, Nubel respinge malamente e l'attaccante cresciuto nel Barcellona e ora alla Dinamo Zagabria trova il lob del 2-0 a porta vuota. L'ultimo quarto d'ora sembra solo accademia, anche se le conclusioni pericolose non mancano (a cercarle sono i soliti Waldschmidt, Fabian Ruiz e Soler). Proprio Soler all'81' si vede il tris negato dalla traversa, poi all'improvviso la Germania riapre tutto: all'88' Amiri libera infatti il destro da lontanissimo, ma la deviazione di Vallejo impedisce a Sivera di raggiungere il pallone che finisce in rete. Mancano due minuti alla fine, più tre di recupero: trascorrono tutti nella trequarti della Spagna, che però resiste e vince l'Europeo. Quello che la rende la nazionale Under 21 più blasonata del Vecchio Continente.