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SERIE A

Inter, Lautaro firma il sorpasso alla Juve: 2-1 alla Spal

Per Conte un po' di sofferenza solo nell'ultimo quarto d'ora, dopo un gol pazzesco di Valoti e qualche errore di troppo degli attaccanti nerazzurri

01 Dic 2019 - 17:06
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Sorpasso riuscito, dopo i vari tentativi andati a vuoto. L'Inter batte la Spal 2-1, domina il primo tempo (strepitosa doppietta di Lautaro Martinez) e soffre un po' solo alla fine, dopo un gol di Valoti in stile Garrincha. Per Conte il primato in classifica ma soprattutto tre punti preziosissimi per il gioco espresso e per il senso che possono dare alla stagione. Nel segno di un allenatore che ha cambiato tutto. 

LA PARTITA 

Il pari della Juventus con il Sassuolo si trasforma in un impetuoso grido di battaglia: "Scatenate l'inferno". L'odore del sangue, il sentore della preda da sbranare, la pioggia che scatena gli istinti gladiatori. Queste sono le premesse di Inter-Spal, poi ci sono i rischi. Soprattutto quello di esagerare, di voler tutto e subito con la prospettiva del sorpasso. Ma quando in panchina c'è un signore di nome Antonio Conte, è più difficile sbagliare una partenza o l'ingresso nella prima curva. La sua Inter ha già la maturità sufficiente per gestire una fase che può diventare decisiva, l'ha dimostrato anche a Praga. Con le due furie che stanno davanti, il compito degli altri nove è facilitato. Un quarto d'ora, questo è il lasso di tempo che serve per incanalare il flusso della partita. Possesso palla paziente, senza ansie. Poi il destro al volto tremendo, palla persa dalla Spal a centrocampo, accelerazione di Lautaro e colpo da biliardo in buca d'angolo. 

Quali possano essere le armi di Semplici per riequilibrare la partita non risulta chiaro. Davanti c'è Petagna che prende qualche sportellata, cerca di restituirne qualcuna, ma stritolato tra Godin, Skriniar e D'Ambrosio rischia solo di farsi del male. La becca poco, ma ancora meno la becca quello che dovrebbe dargli una mano, Strefezza. Corre dietro agli avversari e dopo meno di un tempo deve alzare bandiera bianca, quasi senza vedere l'area avversaria da vicino. La distanza tra Petagna e gli altri aumenta con il passare dei minuti, così come la fame di Lautaro Martinez che rotea intorno a Berisha come un rapace a digiuno e al momento giusto va a colpire in volo di testa, forte e secco, imparabile. 

Se qualcuno si fosse chiesto l'estate scorsa il senso del cambio di panchina da Spalletti a Conte, ora può darsi una risposta precisa e articolata. I miglioramenti sono esponenziali dal punto di vista tattico ma soprattutto dal punto di vista comportamentale. L'Inter di oggi ha dei rarissimi momenti di appannamento o di scarsa lucidità, ha sempre una soluzione pronta per ogni esigenza di gioco, nonostante una situazione di emergenza numerica quasi costante. Se in passato si girava molto per vie esterne e si buttavano in mezzo decine di cross quasi mai efficaci, adesso la palla si va a prendere spesso molto alta, le verticalizzazioni sono fulminanti, le partite come queste vengono affrontate con lo spirito giusto e senza il pericolo di arenarsi. 

C'è solo una variabile che modifica parzialmente gli equilibri del secondo tempo, ed è la variabile impazzita di un giocatore, Valoti, che parte da lontano e dribbla tutti andando a infilare Handanovic. Un  evento imponderabile che però l'Inter soffre. Continua ad attaccare, sì, ma non con la stessa lucidità. Qualche occasione sprecata per troppa precipitazione, qualche spazio di troppo concesso agli avversari. porta gli ospiti a crederci, pur consapevoli degli enormi rischi che corrono ogni volta che la palla va agli altri. La sofferenza finale (ma non così dolorosa) conferma l'impressione di una squadra, l'Inter, capace di adattarsi a tutte le circostanze. 

LE PAGELLE 

LAUTARO MARTINEZ 7,5 - Un assegno in bianco, da compilare con una cifra a piacimento e da incassare al momento giusto. Un attaccante straordinario per una serie di caratteristiche superiori alla media. Facile da innescare, impossibile da fermare, meraviglioso da allenare e da impiegare, Il voto potrebbe essere ancora più alto se non si mangiasse un gol da due passi su assist straordinario di Lukaku. 

CANDREVA 6,5 - Continua il suo lungo momento di condizione podistica eccellente ed è uno dei tanti meriti da ascrivere a Conte. Un Candreva ai suoi più alti livelli, tipo Europeo del 2016, per tutta la fascia e per tutti gli usi. 

LAZARO 6,5 - Spesso criticato per l'estrema difficoltà di inserimento nella nuova realtà, finalmente fa vedere di cosa può essere capace. Occupa con personalità la corsia sinistra, si fa trovare con puntualità senza strafare e tenta anche qualche giocata coraggiosa. 

IGOR 6,5 - Sa di essere in possesso di qualità tecniche superiori alla media dei difensori e si piace molto, ma ha anche un senso della posizione che gli può consentire di aspirare a squadre di livello superiore, a differenza dei suoi compagni di reparto. 

LUKAKU 7 - Si diverte a fare il regista, parte spesso largo, va a ricevere la palla sulla trequarti, si allena soprattutto a perfezionare la precisione dei passaggi, più o meno come è successo a Praga in occasione del secondo gol contro lo Slavia. Ma ogni tanto si butta deciso in area,  dove comunque sa fare sempre del male agli avversari. 

VALOTI 6,5 - Il suo è un vero e proprio atto d'eroismo. Quando è chiaro che con il gioco di squadra è molto difficile anche solo fare il solletico all'Inter, si butta in un "uno contro tutti" che lo porta a tu per tu con Handanovic e riapre una partita che nell'intervallo sembrava abbondantemente già decisa. 

BERISHA 6,5 - Una delle certezze di questa squadra. Magari lo stile non è sempre quello che si legge sui manuali del bravo portiere, ma quello che conta è l'efficacia e allora va bene così, molte squadre vorrebbero avere uno come lui.

IL TABELLINO 
INTER-SPAL 2-1 
INTER
(3-5-2): Handanovic 6,5; D'Ambrosio 6, De Vrij 6, Skriniar 6; Candreva 6,5 (34' st Godin sv), Gagliardini 6 (34' st Borja Valero sv), Brozovic 6,5, Vecino 6, Lazaro 6,5 (31' st Biraghi 6); L.Martinez 7,5, Lukaku 7. A disp.: Padelli, Berni, Ranocchia, Bastoni, Dimarco, Politano, Esposito. All. Conte 7.
SPAL (3-5-2): Berisha 6,5; Igor 6,5 (37' st Jankovic sv), Vicari 5,5, Tomovic 5; Valoti 6,5, Murgia 6, Valdifiori 6 (25' st Floccari 5,5), Kurtic 6, Reca 5,5; Petagna 5,5, Strefezza 5 (42' pt Cionek 6). A disp.: Letica, Thiam, Salamon, Felipe, Mastrilli, Sala, Paloschi. All. Semplici 5,5.
Arbitro: Irrati.
Marcatori: 16' pt L. Martinez (I), 41' st L. Martinez (I), 5' st Valoti (S)
Ammoniti: D'Ambrosio (I), Valdifiori, Igor, Cionek, Murgia (S)
Espulsi: -

LE STATISTICHE DI INTER-SPAL
• L’Inter ha registrato 12 successi nelle prime 14 partite stagionali di Serie A per la prima volta nella sua storia, all’88ª partecipazione alla competizione.
• L’Inter si trova prima in classifica in solitaria dopo la 14ª giornata di campionato per la prima volta dalla stagione 2009/10.
• In tutte le ultime quattro stagioni in cui l’Inter si è trovata al primo posto in solitaria dopo la 14ª giornata di Serie A, ha sempre vinto lo Scudetto (dal 2006/07 al 2009/10).
• L'Inter conta due giocatori con almeno otto reti realizzate nelle prime 14 gare di campionato (Lautaro Martínez e Romelu Lukaku) della squadra per la prima volta dalla stagione 2001/02, con Christian Vieri e Mohammed Kallon.
• L’Inter è imbattuta in tutti i 19 precedenti interni contro la SPAL in Serie A: 17 successi e due pareggi.
• Lautaro Martínez ha realizzato la sua prima rete casalinga su azione in Serie A a 340 giorni dall'ultima messa a segno contro il Napoli a dicembre 2018.
• Con sei reti realizzate, Lautaro Martínez è il miglior marcatore nella prima mezzora di gioco in questa Serie A: nell’intero scorso campionato, Quagliarella e Caputo sono stati i giocatori che hanno segnato di più nel parziale con sette gol ciascuno.
• L'Inter ha trovato il gol in tutte le ultime 22 gare in tutte le competizioni per la prima volta da gennaio 2007.
• L'Inter è la squadra che ha segnato più reti di testa in questo campionato (sei), mentre nessuna ne ha subite più della SPAL con questo fondamentale (sei, al pari del Brescia).
• La SPAL ha segnato con il primo tiro nello specchio tentato in questo incontro.
• Marcelo Brozovic ha servito un assist in due presenze consecutive di Serie A per la seconda volta in carriera, la prima risaliva a febbraio 2018.

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