Il documento conferma l'aumento dei tesserati nel nostro paese, tornati a toccare i numeri pre-Covid
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Il calcio torna a crescere in Italia e la conferma arriva dal Bilancio Integrato 2023 della FIGC, presentato durante il Consiglio Federale svoltosi in mattinata a Roma. Numeri che fanno ben sperare per il movimento tricolore che può contare su oltre 1,4 milioni di tesserati, un dato in significativa ripresa dopo il periodo Covid, con i calciatori che sono tornati sopra i livelli registrati nel pre pandemia (dai 1.062.792 del 2018-2019 agli 840.054 del 2020-2021, per poi risalire fino ai 1.108.198 del 2022-2023).
“Per il ruolo di indirizzo e di coordinamento del calcio italiano e per gli scopi che persegue attraverso un approccio così variegato e multidimensionale, la FIGC è una delle più grandi imprese sociali del nostro Paese - ha spiegato il presidente federale Gabriele Gravina -. Attraverso il Bilancio Integrato, raccontiamo l’impatto positivo che hanno le attività della Federcalcio e quelle dell’intero movimento non solo sotto il profilo sportivo ed economico, ma anche e soprattutto dal punto di vista sociale. Siamo un eccezionale moltiplicatore di entusiasmo, di valore materiale e immateriale sulla salute pubblica e di sostenibilità. Il calcio italiano rappresenta un patrimonio straordinario per l’Italia perché incide direttamente sul benessere della Comunità nazionale”.
A confermare il peso del calcio in Italia basterebbe osservare i dati riguardanti la FIGC che incide da sola per circa il 30% dei tesserati attivi nelle 50 Federazioni Sportive Italiane, grazie soprattutto alla straordinaria crescita del movimento calcistico giovanile: più di un ragazzo italiano su 5 tra i 5 e i 16 anni è tesserato per la Federazione, con i giocatori impiegati nell’ambito del Settore Giovanile e Scolastico che in 15 anni sono aumentati di oltre 130.000. Ogni anno si disputano inoltre 550.000 partite ufficiali (una ogni 58 secondi) all’interno di 13.000 campi da gioco, e le sole competizioni giovanili hanno registrato un incremento di quasi il 20% delle gare disputate tra le ultime 2 stagioni sportive.
Il calcio continua a rappresentare anche una delle grandi passioni degli italiani, con 34 milioni di interessati, nonché un sempre più rilevante settore industriale del nostro Paese; i ricavi diretti totali ammontano ad oltre 6 miliardi di euro, e la contribuzione fiscale supera i 3,3 miliardi. Considerando anche l’impatto indiretto e indotto, l’incidenza sul PIL italiano è stimabile in 11,3 miliardi di euro, con quasi 130.000 posti di lavoro attivati e 12 settori produttivi coinvolti direttamente nella catena di attivazione del valore. Inoltre, il calcio rappresenta un significativo investimento per lo Stato, in quanto per ogni euro di contributo pubblico ricevuto ne restituisce al sistema nazionale ben 19,7, generando un’eccezionale impatto socio-economico.
L'apice del ruolo svolto dalla Federazione sul sistema Italia, lo si può notare nell'impegno delle Nazionali che nel 2022-2023 hanno giocato ben 227 partite ufficiali (oltre una ogni 2 giorni, dato record negli ultimi 12 anni) con circa 650 tra calciatori e calciatrici convocati. Da sottolineare i successi delle Nazionali giovanili maschili, che posizionano l’Italia ai vertici del calcio europeo e mondiale, culminati nel 2023 e 2024 con l’Under 20 Vice Campione del Mondo e l’Under 19 e 17 Campioni d’Europa. Nelle ultime 5 edizioni dei Campionati Europei Under 19 e Under 17 maschili, l’Italia rappresenta l’unica Federazione a livello europeo ad aver sempre portato le 2 squadre alla fase finale dei 2 tornei, aumentando il livello di interesse sulle squadre azzurre giovanili (le finali dei Mondiali Under 20 e Under 19 si sono attestate intorno agli 1,5 milioni di telespettatori, posizionandosi ai vertici dei ranking storici di audience televisiva per le competizioni giovanili al di sotto dell’Under 21). Successi che sono valsi il prestigioso trofeo UEFA “Maurice Burlaz”, assegnato alla federazione che ha ottenuto i migliori risultati nelle competizioni di calcio giovanile maschile nelle ultime 3 stagioni. L’Italia è diventata così un punto di riferimento in Europa, classificandosi davanti alle più blasonate Francia, Portogallo e Spagna.
Grande attenzione, inoltre, anche alla valorizzazione dell’attività giovanile (quasi 900.000 tesserati), a livello sportivo, educativo e sociale. A cominciare dall'accordo quadro tra FIGC e Ministero dell’Istruzione e del Merito, con l'obiettivo di promuovere l’attività sportiva e sensibilizzare i giovani al rispetto, al tifo corretto e all’inclusione, con il coinvolgimento di quasi un milione di studenti tra il 2016 e il 2024; si tratta di un dato che pone la FIGC tra le primarie organizzazioni sportive del Paese per quanto concerne il coinvolgimento dei giovani in ambito scolastico, nonché una delle Federazioni calcistiche europee con il maggior numero di studenti coinvolti all’interno delle progettualità svolte nelle scuole.
Sul fronte dello sviluppo del calcio femminile infine si raccolgono i frutti della strategia inaugurata nel 2021; negli ultimi 15 anni, le giocatrici tesserate sono più che raddoppiate (da meno di 19.000 ad oltre 42.000) e il calcio sta diventando una delle prime scelte sportive per le giovani (le tesserate tra i 10 e i 15 anni nello stesso periodo sono quasi triplicate). La Federcalcio è inoltre diventata la prima Federazione Sportiva Italiana ad introdurre il professionismo femminile, in Serie A a partire dal 2022-2023; raggiunti anche numeri da record dal punto di vista di entrate commerciali, affluenza agli stadi, audience televisiva e coinvolgimento sui social media, con in parallelo una crescente attenzione anche allo sviluppo dell’attività giovanile; “Calcio+”, progetto tecnico ed educativo del Settore Giovanile e Scolastico per l'attività femminile, è stato premiato come "Best Education Initiative” a livello europeo dalla UEFA.