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CAOS CONVOCAZIONI

Figc, Gravina: "Sono preoccupato dal mancato coordinamento delle Asl"

Il presidente federale: "Brutta figura internazionale e possibili sanzioni"

09 Nov 2020 - 16:48

Il caos sulle convocazioni per la nazionali, bloccate da alcune Asl, sta scuotendo il mondo del calcio. "Sono preoccupato per il mancato coordinamento di alcune Asl, perché la mancata disponibilità di calciatori a livello internazionale comporta delle sanzioni. Ci siamo mossi con i ministri competenti. L'Italia da questo punto di vista non sta facendo una bella figura internazionale", ha detto il presidente della Figc, Gabriele Gravina, a margine del consiglio federale.

"Avere pressione da altre federazioni in questo momento in cui dovremmo dare un segnale di partecipazione... Siamo l'unica federazione in Europa che ha problemi di questo tipo", ha aggiunto.

Gravina ha aperto i lavori del consiglio federale informando sull'intensificarsi delle relazioni intercorse con le istituzioni al fine di uniformare le procedure. Il numero uno della Figc ha sottolineato come la mancanza di uniformità rechi un danno evidente all'attività complessiva del calcio italiano, che espone peraltro il nostro Paese ad evidenti criticità nei rapporti con le altre federazioni.

Il presidente ha inoltre sottolineato gli sforzi sostenuti dalla Figc e dai club per garantire la massima sicurezza per gli atleti e tutti gli addetti ai lavori nella disputa delle gare internazionali programmate nei primi tre mesi dell'attuale stagione sportiva.

Di certo è una situazione di emergenza anche per il nostro campionato, che rischia di non poter terminare in modo regolare. ."Esiste un piano B e anche un piano C. Li teniamo per noi, ci sono confronti costanti e continui con le diverse leghe e ipotesi alternative in base alle possibilità, che ci presenterebbe il calendario. Siamo in emergenza, la riflessione che bisogna fare è cercare di essere preparati a fronteggiare momenti più critici che si potrebbero prospettare all'orizzonte, anche se l'ottimismo deve esserci sempre nella nostra programmazione. Il problema a quel punto non sarebbe solo il calcio", ha ribadito.

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