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Il ministero per i Beni Culturali ha vietato la costruzione di un nuovo impianto sulle ceneri dell'attuale. Rabbia Commisso: "Il Governo poteva prendere una direzione più utile"
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Lo stadio "Artemio Franchi" di Firenze, opera dell'architetto Pier Luigi Nervi non si potrà abbattere, ma si potrà intervenire sulla struttura esistente, con l'opzione di una copertura integrale e curve vicine al campo. Lo ha spiegato il ministero per i Beni Culturali in una lettera di risposta al Comune di Firenze e alla Fiorentina, che ha di fatto chiuso la possibilità di costruire un nuovo impianto. "Il tema è da ritenersi chiuso. La società ringrazia tutte le realtà coinvolte, che si sono interessate alla possibile realizzazione di un nuovo stadio per la città di Firenze e i tifosi della Fiorentina nello stesso luogo dove la squadra ha sempre giocato", il comunicato del club viola.
"Con la nuova Legge Salva Stadi credevo che per il calcio italiano specialmente in questo momento di grave crisi per tutto il Paese, il Governo potesse prendere una direzione più utile per il futuro del sistema calcio e l'economia italiana in generale", la dura risposta del presidente Rocco Commisso alle Istituzioni. E ancora: "Purtroppo, vedo che c'è più interesse a conservare una struttura fatiscente di cemento armato di 90 anni che permettere ai tifosi di assistere a un evento sportivo con tutti i servizi moderni e i comfort di uno stadio all'avanguardia che Firenze avrebbe meritato. Ora immagino che la burocrazia italiana insieme a tutte le realtà che si sono fortemente attivate per evidenziare al Mibact la necessità di salvare il Franchi come Archistar, Fondazioni e Comitati, siano altrettanto rapidi a raccogliere i fondi necessari che occorreranno al Comune per ristrutturare lo stadio. Bisognerà assolutamente evitare che il Franchi possa diventare una struttura abbandonata e cadente nel cuore della bellissima Firenze".
Sul "Franchi" si sono mobilitati anche alcuni dei nomi più prestigiosi dall'architettura mondiale, da Tadao Ando a Norman Foster, firmatari di una lettera appello contro la demolizione, consegnata al sindaco Dario Nardella da Marco Nervi, nipote del 'padre' dello stadio e presidente della Pier Luigi Nervi Project Association
LEGA A, DAL PINO: "BUROCRAZIA BLOCCA INVESTIMENTI"
"Condivido l'amarezza e le riflessioni del Presidente della Fiorentina Commisso dopo la comunicazione di oggi da parte del Mibact. È triste dover constatare come in Italia la burocrazia blocchi e rallenti qualsiasi investimento volto a creare valore". Lo ha detto il Presidente della Lega Serie A Paolo Dal Pino dopo la comunicazione di oggi del Mibact sullo stadio Franchi di Firenze. "La città di Firenze ha trovato un imprenditore innamorato della squadra di calcio, pronto a investire cifre importanti e il solito masochismo italiano fa di tutto per farlo scappare", ha aggiunto. "Oggi è stato approvato un progetto di riforma e ristrutturazione del Franchi in cui la Fiorentina non crede e non investira', per cui mi chiedo a cosa sia servita una decisione del genere, se non a lasciar abbandonato lo stadio visto che non sarà ristrutturato", ha proseguito Dal Pino in una nota. "Mi spiace per la tifoseria viola e per gli appassionati di calcio, Commisso già col nuovo centro sportivo di allenamento ha dimostrato cosa è in grado di fare e avrebbe certamente trasformato in un gioiello il Franchi, che invece è destinato a diventare l'ennesima cattedrale di cemento nel deserto", ha concluso.