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Fiorentina, Commisso attacca l'Inter: "Scudetto falsato, andava penalizzata"

Il patron americano: "Non è giusto che dopo tutto rischiamo di perdere Vlahovic a zero"

15 Ott 2021 - 17:55
 © Getty Images

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Intervenuto al "Business of Sport US Summit" promosso e organizzato dal Financial Times, Rocco Commisso è tornato ad attaccare l'Inter. "Il problema in Italia è che le regole non valgono per tutti - ha detto - C'erano alcuni club che erano ben lontani dal rispettare i requisiti necessari di liquidità. E uno di questi ha vinto il campionato. Andava penalizzato". Su Vlahovic: "Non è giusto che dopo tutto rischiamo di perderlo a zero".

E' duro lo sfogo dell'imprenditore italo-americano nei confronti del club di Suning. "Il problema in Italia è che le regole non valgono per tutti. E questo ha falsato la classifica finale dello scorso campionato di Serie A. Ogni sei mesi dobbiamo fornire dei dati sul rapporto di liquidità nel calcio italiano. Noi e altri club lo abbiamo fatto. Io ho sempre fatto il mio dovere: ho messo i soldi, il club non ha debiti, quindi se c'è bisogno di capitale, lo porto io dagli Stati Uniti - il suo sfogo -. Altre società non l'hanno fatto. C'erano alcuni club che erano ben lontani dal rispettare i requisiti necessari di liquidità. E uno di questi ha vinto il campionato. Successivamente hanno dovuto rettificare il rapporto di liquidità vendendo giocatori come Lukaku e Hakimi. Questo dopo la fine del campionato e non prima. Chi non rispetta le regole stabilite dalla Lega, dovrebbe pagarne le conseguenze, come essere penalizzato in campionato".

Altra questione sensibile è il discorso rinnovi dei calciatori e commissioni degli agenti, problema che Commisso sta vivendo in prima persona con il caso Vlahovic, che ha rifiutato di prolungare il contratto in scadenza nel 2023. “La cosa non sostenibile è che i costi dei trasferimenti e le commissioni ai procuratori ti fanno rischiare di perdere un calciatore a zero. Come è successo al Milan con Donnarumma o come sta accadendo con altri giocatori al PSG. E potrebbe succedere anche alla Fiorentina con Vlahovic - si è sfogato -. Noi gli abbiamo dato la possibilità di mettersi in mostra in campo, di giocare titolare. Ha segnato 20 gol e ora abbiamo dei problemi per quanto riguarda il rinnovo del contratto. Devono esserci delle regole chiare. Non possono esserci contratti di cinque anni, che alla fine non sono realmente di cinque anni perché al terzo anno viene già rinegoziato. Non possono esserci calciatori che rinegoziano perché vogliono più soldi. Sono qui da tre anni e non ho mai visto un giocatore venire da me e chiedermi meno soldi perché non ha disputato una stagione all’altezza. Non mi è mai successo. Chiedono sempre più soldi. E rispettiamo il lavoro degli intermediari. Gli intermediari vogliono guadagnarci sia dall’acquisto che dalla cessione di un calciatore. Le commissioni sono altissime, parliamo di moltissimi soldi. Questo non esiste negli USA. Non ci sono costi di trasferimento. Non si pagano contanti. I giocatori vengono scambiati, non esistono i costi del cartellino. Questi soldi escono dal sistema. I procuratori vengono pagati di più, perché convincono i giocatori a cambiare squadra ogni tre anni".

E ancora: "La FIFA, la UEFA, la Serie A, la Premier League devono fare qualcosa. Penso che in Premier League le cose funzionino un po’ meglio, a dire la verità. Lì c’è una regola dei 5 anni + 1. Significa che puoi estendere il contratto di un anno oltre ai cinque già previsti. In Italia non si può fare. Perché? Perché lo dice una legge del 1981. Come può essere ancora valida nel 2021? Sono passati 40 anni. Ci sono degli aspetti che devono essere regolamentati e ci devono essere leggi valide per tutti i paesi in cui si gioca a calcio. Abbiamo parlato con Ceferin e mi ha promesso che la questione dei procuratori sarà trattata il prima possibile. Ho parlato anche con Gravina e anche lui mi ha detto che questa questione deve essere risolta. Perché non si può investire su un giocatore se i nostri interessi non convergono. Significa che se fa bene gioca, se fa male va in panchina. Se fa bene e vuole più soldi, la Fiorentina deve poter trarne dei benefici. Non è possibile che se un giocatore fa bene, il giorno dopo vuole andarsene".

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