Il patron italo-americano in conferenza stampa: "Non ci ha mai detto di voler andare via. Cabral-Jovic meglio di Chiesa-Vlahovic"
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"Ieri ho visto Italiano, ricominciamo con lui". Rocco Commisso conferma che il tecnico, nel mirino del Napoli per il dopo-Spalletti, guiderà la Fiorentina anche nella prossima stagione, la terza. "Il nostro allenatore non ha mai detto a me o ai dirigenti di voler andare via - ha spiegato il patron della Viola in conferenza stampa - Certe voci sono state solo stupidaggini, la Fiorentina riparte con lui. L'unica garanzia è che sarà pagato (sorride, ndr). Battute a parte, abbiamo parlato del futuro, di chi sarà ceduto, chi dobbiamo prendere, per cercare di fare la cosa migliore per la squadra e per la società". Poi la frecciata alla Juve: "Chiesa e Vlahovic li abbiamo venduti per 135 milioni, Cabral e Jovic li abbiamo pagati in tutto 15 milioni. Chiesa e Vlahovic quest'anno hanno fatto in tutto 15 gol, Cabral e Jovic ne hanno fatti 28. Ho letto che Chiesa e Vlahovic forse li manderanno via. Oggi con Italiano vedremo cosa dobbiamo fare per l'attacco e non solo, anche per gli altri ruoli".
Già dopo la cocente sconfitta nella finale di Conference League Commisso aveva svelato l'intenzione di andare avanti con Italiano. Mancava, però, il summit decisivo, che si è tenuto nella giornata di venerdì. Fumata bianca e tecnico che rispetterà il contratto in scadenza nel 2024. "Mai nessuno della Fiorentina, nonostante tante voci di mesi fa, critiche di tifosi e giornalisti, ha pensato a mandar via Italiano - ha aggiunto l'imprenditore italo-amercaino -. Nessuno ce lo ha voluto portare via. Non c’entra niente il caso Italiano-Spezia. Lì c’era una clausola. C’era nel contratto dell’anno scorso. Ma quando è stato fatto il rinnovo, lui l’ha voluta togliere con aumento dello stipendio. Io credo che lui sia contento di restare qui. Qui può fare la storia. Napoli? Con me non c’è stato niente. Nessun dialogo per Italiano".
Commisso fa anche un bilancio della stagione: 8° posto in campionato e due finali perse. “Per me la stagione è stata molto positiva. In certi aspetti eccellenti. Pure avendo perso le due finali di coppa. Ieri sono tornato molto tardi per andare a vedere la Primavera. Lì abbiamo perso all’ultimo minuto. Tutti dicono che si perde, si perde, si perde. Ma nessuno dice che lì ci siamo arrivati. Se non si arriva a giocare queste partite non si vince, e non si perde. Quando le cose andavano male mi presi tutte le responsabilità. Da lì abbiamo fatto un periodo di tante gare senza perdere, con un grande percorso, grandissimo, solo che alla fine, con l’Inter e con gli ‘animali’ del West Ham abbiamo perso. Ma…quale altra squadra ha fatto questo percorso fuori che l’Inter. L’Atalanta non ha fatto le coppe, la Lazio è andata fuori dalle coppe, la Roma fuori in Coppa Italia e ha perso la finale di Europa League. Solo Fiorentina e Inter hanno fatto questo percorso. Mi dispiace molto per la Primavera, per i ragazzi, per me, e per i ragazzi della prima squadra. Ma voglio dire che sia la prima squadra che la Primavera sono stati degli eroi. Tanti viaggi, in Portogallo, in Rep. Ceca, in Olanda. Qualcuno, forse, non sa quante squadre ci sono state impegnate in Conference League: 176. Noi siamo arrivati in fondo. Questo si dovrebbe dire e scrivere. Non solo quelle negative”.
Il patron della Fiorentina è anche tornato sulla gara con il West Ham e l'increscioso episodio del ferimento di Biraghi. “Non sono andato alla cerimonia delle medaglie. Ci è andato Barone. Io non ci volevo andare. C’era il presidente della Premier lì, gliene ho dette abbastanza. La Uefa sta valutando. Non so se saranno penalizzati. Quando i nostri tifosi sbagliano vengono puniti. Gli altri quasi mai. Biraghi perdeva un sacco di sangue. E’ rientrato in campo dopo quell’episodio, e non era lo stesso. Infatti ha commesso degli errori. Vediamo cosa deciderà la Uefa, per il futuro del calcio”.
Sugli obiettivi della prossima stagione. "Sempre quello di migliorare. Rispettando i parametri finanziari. Sento chi dice che dovremmo spendere 100-200 milioni sul mercato. Questo non si può fare, non si farà. Sicuramente vogliamo rinforzare la squadra. Pradè e Italiano avranno un altro incontro per decidere cosa fare. Ancora il mercato non è iniziato. Ma abbiamo una fortuna: nella società saremo ancora tutti gli stessi. Una cosa di cui sono orgoglioso è che chi c’era in dirigenza e in società il primo giorno…c’è ancora. E questo mi fa molto piacere. Milan, Juventus, Lazio, Napoli hanno cambiato. Io voglio cercare di mantenere chi ha lavorato e sudato per la Fiorentina. E vorrei che magari qualcuno di loro riesca assieme a noi di vincere qualche finale".