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Hernandez e Abraham fermati dagli undici metri dopo essere già stato decisivo per la qualificazione in Conference League. L'ultimo in A fu Marchetti nel 2016
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Theo Hernandez, parato. Tammy Abraham, parato. Non è la sequenza di una partita di coppa con un rigore dopo l'altro, ma il tabellino di Fiorentina-Milan 2-1 dove le manone di David de Gea hanno fatto tutta la differenza del mondo, al pari però della sua capacità di ipnotizzare l'avversario nell'uno contro uno dagli undici metri. Un doppio rigore parato nella stessa partita che nel calcio è una rarità, non accadeva dal 2016 nel nostro calcio, ma che con quello neutralizzato contro il Fulham prima del suo lungo stop fanno tre consecutivi nei cinque grandi campionati europei.
Un bentornato definitivo a grandi livelli per il portiere spagnolo, un fuoriclasse rimasto lontano dai campi per oltre un anno ad allenarsi da solo in attesa della chiamata giusta arrivata, sì, ma nello scetticismo tipico toscano. E invece, invece l'ex Manchester United si è preso il posto da titolare facendo le prove già nei playoff di Conference League contro la Puskas Academy, risultando decisivo nella lotteria dal dischetto, fino a vestirsi da supereroe contro il Milan in una giornata particolare per i portieri, la stessa in cui il portiere del Girona Gazzaniga ne ha neutralizzati addirittura tre nello stesso match (due ufficialmente, più uno fatto ribattere).
Stando ai dati statistici, invece, da quando Opta raccoglie il dato (2005/06), Fiorentina-Milan è la prima partita di Serie A in cui sono stati parati 3 rigori, dovendo tornare fino al 1991 per vederne altrettanti durante un Inter-Verona. L'ultimo portiere in grado di respingerne due nella stessa sfida è stato infine Federico Marchetti con la maglia della Lazio contro il Carpi nel maggio 2016, più di otto anni fa.
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DE GEA: "NON PARLIAMO DEI RIGORI, MA DEL LAVORO DI SQUADRA"
Dei rigori parati, due nella stessa partita, De Gea non ha voluto parlare al fischio finale. Un modo di fare squadra, dando spazio ai compagni ancora prima che alla propria impresa: "Sicuramente è stata una notte incredibile, ma non voglio parlare dei rigori bensì del lavoro fatto dalla squadra per regalare una serata così ai tifosi. La vittoria contro il Milan è importantissima, finalmente il lavoro fatto sta dando i suoi frutti. Possiamo dare il via a una stagione diversa".
PALLADINO ESALTA GUDMUNDSSON E KEAN: "SERVIVA UNA VITTORIA COSI"
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Nel postpartita del successo contro il Milan 2-1, Raffaele Palladino ha parlato di altri due protagonisti del match oltre al portiere spagnolo ovvero la coppia di attaccanti Gudmundsson-Kean. "Albert è un campione, un giocatore importante per noi che deve ancora trovare la forma migliore, ma sa giocare a calcio e si sacrifica molto. Ce lo godiamo. Moise è l'emblema di tutta la squadra, dopo il rigore sbagliato avrebbe potuto abbattarsi e invece ha continuato ad aiutare i compagni dando qualità. Può crescere ancora tanto, ha strapotere fisico e siamo molto contenti di lui". I due sono stati protagonisti ancora una volta dal dischetto, ma questa volta la discussione prima del tiro l'ha vinta l'italiano che poi però si è fatto parare il rigore da Maignan sullo 0-0: "La gerarchia c'è e il primo rigorista è Gudmundsson, poi c'è Moise. Tra uomini però ci si parla..." ha commentato Palladino.
Con questi tre punti la Fiorentina arriva alla sosta con entusiasmo: "Mi è piaciuto lo spirito di squadra, abbiamo difeso con coraggio e qualità tutti insieme. Abbiamo trovato solidità ed è importante, anche perché difendere insieme ti dà valori umani importanti. Serviva una vittoria così".