L'attaccante e il segno sul volto: "Ovunque andassi ero osservato: da bambino non è stato facile"
Oggi Franck RIbery è uomo e un professionista realizzato, famoso in tutto il mondo. Con la palla tra i piedi diverte la gente, magari la stessa che ha condizionato e reso più difficile la sua infanzia. Tutta colpa di quel maledetto incidente che l'ha segnato a vita, non solo in senso figurato. Tutta colpa di quella cicatrice che porta sul volto: l'attaccante della Fiorentina ne ha parlato a Canal+.
"Quella cicatrice - ha spiegato - mi ha dato forza e ha forgiato il mio carattere. Non è facile essere un bambino e avere una cicatrice così. Affrontare e accettare il modo in cui gli altri ti guardano, i commenti che fanno... La mia famiglia ha sofferto molto per questo. La gente mi guardava, diceva che la mia cicatrice era orrenda. Ovunque andavo ero osservato. Solo dopo molto tempo ho imparato a viverci e a trovare forza dagli sguardi della gente".
Oggi è più facile guardare Ribery in un altro modo. Ma per il piccolo Franck è stata dura... "Non mi sono mai messo a piangere in un angolino, eppure ho sofferto molto. La cicatrice fa parte di me, la gente deve accettarmi per come sono".