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Flamengo, trionfo Libertadores grazie a Gabigol: l'Inter si sfrega le mani

I nerazzurri alzano il prezzo almeno a 35 milioni e i dirigenti del club carioca non ostentano la sicurezza di due settimane fa:"Ne parliamo a fine anno"

24 Nov 2019 - 11:13
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Gabigol come Zico, Paragone apparentemente blasfemo, ma accompagnato da coincidenze incredibili. L'ultima Libertadores vinta dal Flamengo fu quella del 1981, con una finale-spareggio in campo neutro vinta 2-0 dai rossoneri, doppietta proprio di Zico. Era il 23 novembre anche in quell'occasione. Ora il Fla giocherà il Mondiale per Club in Qatar e la finale più probabile è Flamengo-Liverpool proprio come nel 1981. 

Zico fu il protagonista assoluto anche nella finale di quella che allora si chiamava Coppa Intercontinentale. Il 13 dicembre 1981 allo Stadio Olimpico di Tokyo non andò a segno ma regalò due assist al centravanti Nunes, ma soprattutto fece impazzire la difesa degli inglesi che erano arrivati favoritissimi a quella finale. Finì 3-0, Zico e Nunes vennero premiati a pari merito con un'auto dello sponsor ma vendettero immediatamente la vettura, distribuendo i proventi tra tutti i compagni di squadra. Un ricorso storico che aggiunge fascino al prossimo Mondiale per club, che sarà un'esclusiva delle reti Mediaset e che andrà in scena in Qatar dall'11 al 21 dicembre. 

E ADESSO, GABIGOL? 

Non sarà come Zico, ma Gabigol ha regalato questo trionfo al Flamengo e adesso  diventa un caso complicato da risolvere. Ricapitolando, l'attaccante è di proprietà dell'Inter e in prestito al Flamengo fino al 31 dicembre, senza alcun diritto di riscatto fissato.Nelle scorse settimane, varie volte i dirigenti del Flamengo si sono sbilanciati in affermazioni un po' azzardate: "Abbiamo un accordo con l'Inter, adesso dipende solo dal giocatore". Siamo lontani dalla realtà, perché Marotta e il club nerazzurro non hanno mai avallato questa tesi. L'offerta ufficiosa del Flamengo è arrivata finora a 20 milioni fissi più una percentuale sulla eventuale futura rivendita. Troppo poco. Fin dall'inizio il club nerazzurro ha messo in chiaro che per meno di 30 milioni la trattativa non può nemmeno iniziare. Subito dopo aver deciso con la sua doppietta la finale di LIbertadores contro il River Plate. Gabigol si è lasciato andare a una battuta: "Adesso dovranno pagarmi il triplo". Non è lontanissimo dalla realtà. Con la Libertadores in tasca e la vetrina del Mondiale a breve scadenza, il prezzo è salito almeno a 35-40 milioni. Il trionfo ottenuto allo stadio Monumental di Lima frutta al Flamengo un totale di 85 milioni di reais (50 per la finale e 35 per il cammino precedente), più o meno 20 milioni di euro. Cifra importante da quelle parti, ma ancora non sufficiente per chiudere l'affare Gabigol..Se la cifra chiesta dall'Inter per cederlo a titolo definitivo è un problema, ancora peggio si può dire dell'ingaggio chiesto dal giocatore: vuole guadagnare esattamente quello che gli viene garantito dal contratto con il club nerazzurro, ovvero 3,5 milioni a stagione. Proprio per questo dopo la semifinale il vicepresidente Marcos Braz ha detto: "Con Gabigol parleremo alla fine dell'anno". Ovvero dopo il Mondale. Quando potrebbe essere troppo tardi. 

UNA FESTA NAZIONALE 

Intanto c'è da godere e festeggiare un trofeo che mancava da troppo tempo. Al fischio finale al Monumental, la festa è esplosa non solo a Rio de Janeiro ma in tutto il Paese. Ovviamente al Maracanà è stato delirio: il mitico stadio carioca era pieno di gente che ha visto la partita su un maxischermo ed è tracimata nelle strade della città cantando e ballando. Ma per quanto in Italia possa sembrare incredibile, la festa è esplosa anche a San Paolo, città fortemente rivale di Rio, dove il maxischermo era stato allestito nell'area esterna dello stadio Pacaembu. Festa grande in tutti gli altri Stati del Brasile e questo è un fenomeno quasi unico nel calcio. Il Flamengo, più di squadre famose in Europa come Real Madrid, Barcellona o Juventus, ha tifosi in tutto il territorio brasiliano. Si parla di "naçao rubronegra", nazione rossonera, per far capire quando sia globalizzante l'amore per una squadra che ha vissuto i suoi momenti migliori negli anni '70 e '80 e che adesso sta tornando ai vertici del movimento. 

L'IMPORTANZA DI JESUS 

Jorge Jesus, portoghese di Amadora, 65 anni, è il secondo allenatore europeo a vincere una Coppa Libertadores. Prima di lui ci era riuscito solamente il croato Mirko Jozic alla guida del Colo Colo nel 1991. In pochi mesi, Jesus è riuscito ad assemblare una squadra che punta tutto sul tasso tecnico elevato dei suoi giocatori ma che sembrava poter avere problemi di equilibrio in campo.Leo Junior, gloria storica del Flamengo e indimenticato leader di Torino e Pescara, ha una spiegazione precisa per questa svolta: "In poco tempo Jorge è riuscito a far giocare una squadra brasiliana come una squadra europea". Lo stesso Jorge Jesus, alla fine della partita, non ha voluto nascondere il suo orgoglio: "Questa finale è stata vista in 186 Paesi, milioni e milioni di persone hanno potuto percepire quanto sia alto il livello della Coppa Libertadores. Secondo me questa partita è stata più bella dell'ultima finale di Champions League tra Liverpool e Tottenham". Adesso anche per Jesus si presenterà il problema del rinnovo di contratto, ma prima ci sono altre priorità: la festa innanzi tutto (può essere fessa doppia perché manca un soffio anche alla conquista del titolo brasiliano), poi il Mondiale per club., Poi se ne riparla. 

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