Abbiamo provato l'ultimo capitolo della serie di Nintendo dedicata al calcio estremo, che debutta su Switch
di Alberto GasparriIn una estate senza Mondiali (si svolgeranno per la prima volta in inverno) o Europei, il calcio sarà ugualmente protagonista sotto l'ombrellone grazie a un gradito ritorno nel mondo dei videogiochi dopo 15 anni di assenza. Stiamo parlando di Mario Strikers, che Nintendo ha deciso di portare anche su Switch con l'ultimo capitolo della serie denominato Battle League Football. In realtà si tratta di calcetto, o meglio di calcio a 5, con una formula del tutto inedita. Lo strike, infatti, è uno sport simile al calcio, in cui l’unica regola è fare di tutto per vincere. Sarà possibile scegliere tra un roster di dieci personaggi da tutto il Regno dei Funghi per comporre la propria squadra e lanciarsi così in sfide in cui tutto è permesso: dai contrasti aggressivi ai devastanti tiri speciali, senza interventi dell'arbitro visto che... non è previsto.
Naturalmente, si ha la possibilità di personalizzare la propria squadra con equipaggiamenti specifici per ciascuno dei dieci personaggi presenti al lancio (ma altri ne arriveranno con gli aggiornamenti gratuiti già previsti), che ne modificano non solo l’aspetto, ma anche caratteristiche peculiari come velocità, forza e precisione dei passaggi. Oltre alle modalità di giocatore singolo, Mario Strikers: Battle League Football prevede anche un ampio menù in multiplayer. Partendo dalla possibilità di includere in ogni partita in locale fino a otto giocatori sulla stessa console e con un controller compatibile per ciascuno. A livello online, invece, spicca la modalità Club Striker, che consente a 20 giocatori di unire le forze per provare a scalare la classifica mondiale. Sarà possibile creare la propria squadra e personalizzarla in tutto e per tutto, dalla composizione del team alla divisa, passando per lo stemma e arrivando allo stadio in cui giocare. Ma non solo: per i più appassionati, ogni settimana ci saranno sfide diverse che permetteranno di passare alla divisione superiore o retrocedere a quella inferiore, proprio come in un vero campionato. Date queste premesse, la nostra curiosità di iniziare la sfida era davvero tanta.
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Come detto, quello realizzato da Next Level Games è un gioco di calcio insolito, in cui si affrontano due squadre da cinque giocatori ciascuna (un portiere e quattro di movimento), disposti sempre con il modulo 1-2-1. L'attaccante è il capitano, poi ci sono le due ali e un difensore. Non è previsto l'arbitro (e quindi nemmeno i falli) e il pallone resta sempre in gioco (niente rimesse laterali) visto che il campo è delimitato da barriere elettriche. Proprio per questo non ci sono mai interruzioni. Ma a rendere diverso Mario Strikers dagli altri titoli dedicati al pallone è il fatto che qui, oltre a fare gol, l'obiettivo è stendere gli avversari. Con scivolate, spintoni, spallate o "armi".
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Per quanto riguarda le modalità (non molte in verità), in singolo si possono giocare partite veloci di esibizione e soprattutto le coppe. Nei tornei si esce di scena dopo due sconfitte, ma ogni gara si può rigiocare usando le monete a disposizione. Il multiplayer offline è più completo e forse anche divertente. Si può giocare anche quattro contro quattro in modo che ciascun compagno/giocatore possa avere dei compiti specifici. A livello online, invece, il clou è il Club Striker. Si può aderire a squadre già presenti oppure fondare la propria scegliendo colori, divisa e stadi (solo 5 purtroppo). Ci sono degli obiettivi stagionali da centrare per avanzare in classifica, giocando sia da soli, sia con i propri amici. Più si è, però, più le partite diventano meno fluide e più prevedibili.
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Ma come si gioca a Mario Strikers: Battle League Football? Niente di complicato, anche se paragonato ai suoi predecessori, questa volta Nintendo ha voluto rendere il tutto un po' più profondo e imprevedibile rispetto a un calcio arcade di vecchio stampo. I momenti centrali di una partita sono due: gli ipertiri e i contrasti. I primi si ottengono, dopo aver raccolto una sfera speciale, tenendo premuto a lungo il pulsante A e poi fermando la barra di potenza al momento giusto. Si può indirizzare il pallone a destra o sinistra, in alto o in basso. Per il tiro perfetto serve azzeccare il timing perfetto per rilasciare. Se si segna (è possibile farlo solo da centrocampo in su), si fanno due punti. Quanto alla fase difensiva, qui entra in scena lo stile da picchiaduro. Premendo Y si caricano gli spintoni e poi ci sono diversi oggetti da lanciare come i gusci rossi, quelli verdi, oppure le banane e le bombe, che stendono gli avversari. Attenti però: possono colpire anche i vostri giocatori. Ci sono poi mosse avanzate come spingere un vostro compagno contro un avversario, il dribbling, lo scatto e il passaggio filtrante. Insomma, una serie di meccaniche e combinazioni (anche di tasti), che all'inizio possono sembrare un po' complicate, ma che alla lunga fanno la longevità del gioco.
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Chiaramente, ogni personaggio ha le proprie caratteristiche divise per forza, velocità, tiro, passaggio e tecnica. Il livello di ciascuna va da 1 a 25 e può essere migliorato acquistando (con le monete che si ottengono giocando) componenti come caschi, stivali, scarpe o braccioli. Mario e amici possono essere schierati in campo una sola volta a parte Toad e Yoshi, che possono costituire anche da soli un'intera squadra non essendo personaggi "unici".
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La loro resa grafica è davvero eccellente, con bellissime animazioni ed espressioni facciali adeguate al genere di gioco. Rispetto ad altri titoli sono molto più spigolosi, con un carattere personale seppure in stile cartone animato. Nota di merito anche per l'impianto audio. La colonna sonora è molto rock, ma anche le voci dei personaggi e gli effetti sonori degli scontri sono coinvolgenti oltre che vari. La ciliegina sulla torta di un potenziale gioiello videoludico in cui calcio e picchiaduro sono uniti in un perfetto mix di divertimento e sfida. Con più personaggi e qualche nuova modalità, Mario Strikers: Battle League Football avvicinerebbe l'eccellenza.