Il tecnico dell'Atalanta sulle voci che lo accostano alla panchina giallorossa: "È motivo d’orgoglio l’interesse della Roma, ma navighiamo a vista"
"La Roma? C'è Ranieri che è un grande allenatore". Il tecnico dell'Atalanta Gian Piero Gasperini, a margine della cerimonia di consegna del Premio Bearzot al Salone d'onore del Coni, replica così alle voci su un suo possibile approdo sulla panchina giallorossa nella prossima stagione. Secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport nell'edizione odierna, i Friedkin avrebbero dato il via libera per l'ingaggio dell'attuale tecnico della Dea, in pole per il dopo Ranieri, e i primi sondaggi sarebbero partiti già qualche mese fa, ancora prima che lo stesso Gasperini annunciasse che non avrebbe rinnovato il contratto, in scadenza nel 2026. Il ds giallorosso Ghisolfi, che con Ranieri si sarebbe già mosso per Gasperini, avrebbe assicurato l'allenatore piemontese dell'ampia autonomia che avrebbe nella costruzione della squadra. E ancora: "Piazza straordinaria, pubblico incredibile. È motivo d’orgoglio l’interesse della Roma, ma navighiamo a vista. Difficile prevedere cosa accadrà in futuro. La Roma è come la Nazionale, piace a tutti. Ho visto la Nazionale come tutti, se guardiamo il secondo tempo, da lì si parte. È stata una prestazione straordinaria".
SUL FUTURO
"Sto molto bene dove sono. Poi come in tutte le cose c'è un inizio e c'è una fine. L'inizio si conosce, la fine non si sa mai. Però adesso viviamo di presente e il presente è che ci sono nove partite molto difficili per tutte le squadre e devo dire che è un campionato bellissimo".
SULLO SCUDETTO
"Lo scudetto? L'ultima partita con l'Inter ha reso più complicata la situazione, ma non bisogna mai togliere i sogni ai tifosi e provare a raggiungere l'impossibile che poi pochissime volte diventa possibile. Noi allenatori viviamo molto del presente, queste nove partite sono ancora molto lunghe".
SUL VAR
"Il Var? Le cose sono diventate difficilmente comprensibili secondo quello che era lo standard. Mi auguro che sia una situazione di passaggio e che poi si possa portare a dei miglioramenti in funzione del gioco del calcio e che sia di grande comprensibilità per il pubblico".
SU THIAGO MOTTA
"Thiago Motta? Non posso che essere affezionato a lui, sta vivendo un periodo difficile. È il ruolo dell'allenatore, viene esaltato eccessivamente dai risultati e poi sottoposto a gogna mediatica. È un aspetto sotto il quale a livello di comunicazione e ambiente tutti potremmo un po' migliorare".
SUL PREMIO BEARZOT
"Bearzot era un uomo di grandissimo valore e nell'82 c'è stata un'esplosione in strada di un Paese intero per quella vittoria mondiale. Era un uomo di grande onestà, una qualità della quale non si può fare a meno in questo mondo e in generale nella vita: è l'insegnamento più grande che ci ha lasciato".