Il designatore starebbe facendo delle valutazioni: più grave il mancato rosso a Malinovskyi che il rigore non concesso per il tocco di mani di Bani
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L'arbitraggio di Genoa-Juve continua a far discutere. Non solo sui social, ma anche nella "stanza dei bottoni" di Gianluca Rocchi. Nel dettaglio, gli episodi finiti nel mirino del designatore sono due: il rigore non concesso ai bianconeri per un tocco in area di mano di Bani e la mancata espulsione di Malinovskyi per un intervento molto duro su Yildiz. Situazioni che, secondo La Gazzetta dello Sport, avrebbero innescato alcune considerazioni sulla direzione di gara e sulle prossime mosse. Più sul Var Fabbri che sull'arbitro Massa, che non dovrebbe essere bloccato dal designatore.
Analizzando la gara e le decisioni della squadra arbitrale, ad attirare l'attenzione del designatore sarebbe stato più il mancato rosso a Malinovskyi che il rigore non concesso alla Juve. Il tocco in area di Bani, infatti, viene considerato un episodio limite, punibile certamente col penalty, ma non chiaro al 100% nonostante il difensore aumenti il volume della figura col braccio dopo un aver deviato la palla con la coscia sinistra sul cross dal fondo.
Diverso invece il discorso sull'intervento duro nel finale del match dell'ucraino su Yildiz. In questo caso l'impressione è che l'errore della coppia Massa-Fabbri sia più grave. Molto vicino all'azione, il direttore di gara non valuta bene l'entrata col piede a martello di Malinovskyi rifilando al giocatore solo un cartellino giallo. Ma l'intervento viene interpretato male anche al Var da Fabbri, che avrebbe invece dovuto richiamare l'arbitro al video per rivedere il tackle visto che mette a repentaglio l'incolumità del giovane bianconero. Sviste che hanno segnato la gara e che probabilmente avranno delle ripercussioni. Non tanto su Massa, quanto su Fabbri.