Nel club rossoblù in totale salgono a 16 i contagiati: 12 giocatori e 4 membri dello staff
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In casa Genoa continua a tenere banco l'emergenza Covid. "Ci sono tanti positivi nella nostra squadra, adesso ce n'è uno in più: anche Mattia Destro che ha una carica virale molto bassa", ha spiegato a Radio Kiss Kiss il presidente del Grifone Enrico Preziosi. "Il rinvio di Genoa-Torino? Era l'unica strada. Sarebbe stato un brutto spot per il calcio schierare una Primavera contro una squadra di Serie A". "È prevalso il buon senso e poi si decideranno le regole - ha aggiunto - Siamo decimati, ma se non lo facevano chi scendeva in campo, io e Faggiano?".
"Il virus è incontrollabile, mi sono rasserenato quando ho saputo che nel Napoli non c’era nessun contagiato, soprattutto dopo aver visto quella scena faccia a faccia Masiello-Osimhen - ha proseguito Preziosi -. Ho sentito De Laurentiis? Si, eravamo felici in due". "Preoccupato? Sono preoccupato in generale, c’è un aria intorno al Mondo, non solo allo Sport, che ci impedisce di essere felici", ha aggiunto.
Da Genova, dunque, ci pensa il patron rossoblù a dare un aggiornamento sul numero dei giocatori contagiati dal coronavirus. Ai casi già rilevati nei giorni scorsi si è infatti aggiunta anche la positività di Mattia Destro. In totale al momento sono sedici i rossoblù positivi, dodici dei quali calciatori. Una situazione che ha sostanzialmente "decimato" la rosa a disposizione di Maran e portato alla decisione di posticipare a data da definire il prossimo appuntamento di campionato del Grifone.
Una scelta giusta secondo i dirigenti rossoblù. "Fin quando non si decideva bisognava stare con gli occhi aperti. Se hai tanti positivi cerchi di salvaguardare la salute di tutti, della famiglia e di chi ci sta attorno. Staccarsi dai propri cari per tanti giorni è significativo ma è importante per salvaguardare la salute - ha spiegato Daniele Faggiano, ds del Genoa -. E' stato il pensiero di tutti rinviare questa partita". "Noi non abbiamo avuto preclusioni come non le abbiamo avute a Napoli, siamo partiti alle 7 di mattina per andare a giocare la domenica perché volevamo la sicurezza nostra e quella degli altri - ha aggiunto - La maggior parte sono stati asintomatici, qualcuno ha avuto la febbre alta, però adesso stanno molto meglio".