L'ex portiere di Milan e Fiorentina ha fatto il punto dopo il caos rigori andato in scena a Firenze
di Marco CangelliI rigori sbagliati contro la Fiorentina e il caos sulle gerarchie nello spogliatoio continuano a far discutere all'interno del Milan che, dopo la vittoria del derby, non sembra aver trovato quella continuità che Paulo Fonseca auspicava. La panchina del portoghese è sempre più in bilico e il nome di Massimiliano Allegri si staglia all'orizzonte in maniera più potente come auspicato da Giovanni Galli, ex portiere dei rossoneri e dei viola.
"Se si punta a una svolta immediata, il nome giusto è quello di Allegri. Max è pragmatico e in due minuti ti rimette in piedi la squadra: difesa ferrea e davanti spazio alle individualità - spiega l'ex estremo difensore della Nazionale allontanando un possibile approdo di Sarri a Milano -. Maurizio è molto bravo, ma ha bisogno di allenare tutti i giorni con la squadra. Ergo gli serve tempo e può pagare dazio all'inizio: va aspettato nei primi due/tre mesi per raccogliere i frutti del suo lavoro".
Nell'intervista rilasciata alla giornalista di Libero Giulia Stronati, Galli ha specificato come al Milan manchi una componente italiana puntando il dito verso i giocatori per quanto stia accadendo in campo. "Per essere da Milan non servono solo i piedi buoni, ma bisogna essere anche uomini veri. Ai rossoneri manca lo zoccolo duro di giocatori italiani, che diano il senso di appartenenza. Per gli stranieri purtroppo un club vale l'altro: non sanno il valore di quella maglia che va onorata sempre. Per i tifosi e per la storia dei campioni con la C maiuscola che l'hanno indossata. Non come certi pseudo top player odierni della squadra che della parola campioni non hanno neanche la C iniziale - aggiunge l'ex portiere toscano - C'era stato il precedente del cooling-break con la Lazio, adesso iniziano a essere troppi certi episodi. Baresi, Massaro e Ibra devono far capire come si sta al Milan. Al Milan non ci si diverte: si lavora e si suda per rendere onore alla sua storia. Mi spiace per Fonseca: lo ritengo un bravo allenatore, che avrebbe avuto bisogno di un supporto maggiore da parte di tutti. Gli episodi di Firenze non sono un bel segnale per lui ...".
Nonostante una situazione complicata, Galli ritiene comunque che il Milan possa ancora oggi giocarsi lo scudetto, soprattutto se dovesse arrivare una svolta da parte di calciatori come Theo Hernandez e Rafael Leao, posti ora sotto la lente d'ingrandimento, ma già in passato decisivi per le svolte dei rossoneri: "La rosa è competitiva ed è stato fatto un mercato importante. Abraham è un bel colpo e Pavlovic è molto forte, anche se adesso non sta giocando ... - conclude il campione del mondo 1982 -. Theo resta un gran giocatore, anche se sta vivendo un momento complicato. Mi auguro sia soltanto una fase passeggera come capita all'interno di una carriera. Troppo nervoso? Lui è il capitano e deve dare l'esempio. Per Leao invece conosciamo la sua indole ormai. Per me è un grande talento inespresso e che va a corrente alternata. Mi sta simpatico: quando si mette in testa di fare il calciatore vero, fa la differenza, ma ha atteggiamenti a volte indisponenti. Si dice sempre che tanto maturerà, ma intanto gli anni passano ...".