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INCHIESTA ULTRAS

Gip: "Dall'Inter sudditanza verso i capi della Curva". Procedimento di prevenzione per Inter e Milan

Le due società non sono indagate ma dovranno dimostrare di aver reciso i legami con il mondo ultrà, soprattutto sul fronte della gestione dei biglietti per le partite

30 Set 2024 - 11:21
 © ipp

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L'Inter "si trova in una situazione di sudditanza nei confronti degli esponenti della Curva Nord, finendo, di fatto, per agevolarli seppur obtorto collo". Lo si legge nell'ordinanza del gip di Milano Domenico Santoro, che ha portato a 19 misure cautelari, sgominando gli affari illeciti delle curve interista e milanista. Le indagini su questo fronte si sono concentrate soprattutto negli anni "2019 e 2020, ma la situazione, ad oggi, non è per nulla mutata (se non peggiorata)". La Procura di Milano ha avviato anche un cosiddetto "procedimento di prevenzione" nei confronti di Inter e Milan, società non indagate ma che dovranno dimostrare, in un contraddittorio, di aver reciso i legami con il mondo ultrà, soprattutto sul fronte della gestione dei biglietti per le partite. Altrimenti si potrebbe arrivare, davanti alla Sezione misure di prevenzione del Tribunale, a un provvedimento di amministrazione giudiziaria.

Ma di cosa si tratta? Il provvedimento di amministrazione giudiziaria, previsto dall'art. 34 del cd. “Codice Antimafia”, è un istituto preventivo finalizzato a contrastare la criminalità organizzata e neutralizzarne ogni ipotesi di profitto consentendo la bonifica dell'azienda infiltrata.

Nell'ordinanza del Gip si parla dell'attività "di bagarinaggio" sui biglietti con cui i capi della curva nord interista "hanno calcolato di trarre ingenti profitti illeciti". Per l'ultima finale di Champions dell'Inter dello scorso anno, come emerge dagli atti, i capi curva Marco Ferdico (cui Lautaro Martinez ha dato la maglia alla fine di City-Inter), Andrea Beretta e Antonio Bellocco (ucciso da Beretta il 4 settembre), puntavano su "1500 biglietti da porre in vendita per la sola curva". Tuttavia, "la società nerazzurra aveva messo a disposizione", si legge ancora, "un quantitativo più esiguo di titoli d'ingresso, corrispondente a 800 biglietti".

Pertanto, Ferdico, "consapevole che gli introiti che avrebbe potuto acquisire dall'evento sportivo sarebbero stati ingenti, non aveva esitato ad esternare forti pressioni sullo Slo (Supporter Liaison Officer, ndr) dell'Inter", Claudio Sala, su giornalisti, "su vecchi calciatori (Materazzi, Zanetti-dirigente Inter), sull'allenatore (Inzaghi) chiedendo la ratio della scelta societaria". Dagli atti non risultano responsabili o dirigenti dell'Inter indagati. Poi, Ferdico avrebbe minacciato "la possibilità che il tifo organizzato da lui rappresentato, la Curva Nord, potesse decidere di non presenziare e non tifare la squadra, ventilando l'ulteriore eventualità che questo potesse accadere non solo alla finale di Champions ma anche a quella di Coppa Italia che si sarebbe disputata da lì a pochi giorni".

ANCHE DA INTER DISPONIBILITA' A COLLABORARE
Nessun commento ufficiale, ma totale disponibilità a collaborare con gli inquirenti per qualsiasi informazione e richiesta. È questa la posizione che filtra dall'Inter dopo gli arresti di diversi ultrà nerazzurri nell'indagine che riguarda le tifoserie organizzate di Inter e Milan. 

ABODI: "SOCIETA' TOLGANO GRADIMENTO A DELINQUENTI"
"Ci sono strumenti che vanno rafforzati, come il Daspo, e la sua tracciabilità nel tempo, oltre all'uso della tecnologia attraverso una biometria che consenta la riconoscibilità, trovando l'intesa con l'autorità per la privacy perché l'interesse pubblico abbia il sopravvento. Deve aumentare anche la collaborazione nella prevenzione e nell'alfabetizzazione al tifo. Alcune società lo stanno facendo bene, altre meno". Così il ministro per lo sport e i giovani, Andrea Abodi, sugli arresti degli ultras di Milan e Inter. "Ma c'è un altro strumento, come il ritiro del gradimento da parte dei club - ha detto ancora il ministro -. Persone che si macchiano di alcuni reati che appartengono a giri malavitosi non sono graditi allo stadio. Il segnale è semplice, togliere il gradimento ai delinquenti". Rimanendo sul tema del contrasto alla criminalità all'interno degli stadi, poi, il ministro ha auspicato una strategia comune che coinvolga "Governo, Figc, Lega e club che faccia capire che si fa sul serio". Questo è un tema multidisciplinare che ha bisogno anche della collaborazione del titolare del tema dell'ordine pubblico, il collega Piantedosi, e qualche ragionamento va fatto anche con il ministro Nordio" per arrivare "all'attivazione di strumenti ulteriori che facciano tesoro dell'esperienza di questi anni". Infine, sulla possibilità di nuovi stadi lo stesso Abodi sottolinea come "ci vuole anche qualcosa di più . Non è detto che stadi nuovi, che faremo, possano risolvere il problema che va affrontato con tempestività, fermezza ed efficacia", conclude.

PIANTEDOSI: "PRESIDIO ATTENTO A TIFOSERIE"
"Noi ci stiamo attenti, a parte questa indagine ed il suo sviluppo, ma noi sul controllo di quelli che sono gli effetti negativi delle tifoserie stiamo facendo un presidio attento". Lo ha affermato Matteo Piantedosi, ministro dell'Interno, a proposito dell'inchiesta della procura di Milano che ha portato all'arresto di 19 ultras di Inter e Milan. "Io sono solito essere molto cauto, con tutto il rispetto", perché "le indagini giudiziarie sono ancora in una fase preliminare", ha detto Piantedosi, a margine del Cosp a Firenze, "però è evidente - ha aggiunto - che è uno dei tanti segnali delle preoccupazioni che girano intorno al mondo del calcio e della contaminazione di alcune tifoserie" che "talvolta si traduce in quei problemi che abbiamo anche di gestione dell'ordine pubblico, conseguente alla compromissione della tenuta della tifoseria per la contaminazione di persone che provengono da ambienti criminali".

GIP: TRA CURVE PATTO SUI BIGLIETTI DELLA FINALE DI CHAMPIONS
Sulla "vendita dei biglietti per la finale di Champions League" di Istanbul dello scorso anno "era intervenuto un accordo tra le tifoserie di Milan e Inter prima che venisse disputata la semifinale" tra le due squadre. Accordo che prevedeva che "chiunque" avesse vinto "si impegnava a dare una quota di biglietti ad esponenti della tifoseria avversa". Lo si legge nell'ordinanza di custodia cautelare, che dà conto di una serie di intercettazioni agli atti della maxi inchiesta sugli ultras. Le conversazioni intercettate, scrive il gip, "restituiscono la chiara rappresentazione dell'accordo intercorso fra i due sodalizi per suddividere ogni introito potesse derivare dalla partecipazione di una delle due compagini milanesi all'atto conclusivo della Champions League". Sul fronte interista, spiega ancora il giudice, poi, "pareva essere intervenuto un accordo con la società" per "conseguire 1500 biglietti per la sola Curva Nord" per la finale, ma poi "il numero" era "drasticamente sceso, ad un tratto, ad 800". Ciò aveva "innescato la reazione" dei capi curva interisti "con contatti dispiegati ad ogni livello, da giornalisti ad esponenti della società come Sala", Slo (Supporter Liaison Officer) dell'Inter, e "Zanetti, allo stesso allenatore e ad ex calciatori". Le "pressioni", annota il giudice, "esercitate, quindi, consentivano di conseguire ben 1500 biglietti, come inizialmente preteso, sicché Ferdico, appena appreso il dato finale, si precipitava a darne comunicazione a Bellocco e Beretta", tutti e tre capi ultrà nerazzurri. Bellocco, anche erede dell'omonima cosca della 'ndrangheta, è stato ucciso da Beretta il 4 settembre per questione legate alla spartizione degli affari illeciti.

MILAN ALL'ANSA: DISPONIBILI A COLLABORARE CON GLI INQUIRENTI"
"In merito alle indagini che coinvolgono esponenti delle tifoserie organizzate, il Club rossonero si è immediatamente reso disponibile a collaborare con gli inquirenti, per fornire qualsiasi documentazione e informazione richiesta": lo fa sapere, all'ANSA, il Milan.

CURVA NORD, CICCARELLI: "NON MOLLIAMO, ANDIAMO AVANTI" 

"Mi state scrivendo in tanti, non sono indagato. Quello che succederà con la Curva ve lo faremo sapere, ma non molliamo, ok? Non si molla, la Curva deve andare avanti". Così sui suoi profili social Nino Ciccarelli, fondatore del gruppo Vikings e storico leader della curva Nord nerazzurra.

CURVA SUD, LUCCI: "MI RIABILITANO MA IO HO SETE DI SANGUE"

"Autorizzato dal giudice per riabilitare il mio cervello, capisci? Capisci che stasera mi portano allo stadio per riabilitare il mio cervello!? Allo stadio… fa parte del percorso (...) chissà cosa mi dicono durante la partita, che mi diranno: 'vedi? Devi viverla così e io faccio: 'siii, che bello con la famiglia', ma vai a fare in c... che c'ho una sete di sangue che solo Dio lo sa!!!". Così parlava, intercettato, Luca Lucci, capo della curva sud milanista, finito in carcere nel maxi blitz della Dda di Milano. L'intercettazione è del novembre 2023, "poche ore prima della partita" di Champions Milan-Paris Saint Germain. Lucci, si legge nell'ordinanza, con altre persone si lascia "andare a commenti sdegnosi del percorso rieducativo che sta svolgendo con l'Ufficio del Giudice di Sorveglianza, in particolare irridendo il valore e l'efficacia sulla propria personalità del provvedimento autorizzativo", che "proprio quella sera gli avrebbe permesso di assistere alla partita di calcio unitamente alla propria famiglia, al suo difensore e alla dottoressa responsabile del percorso riabilitativo".

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