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Giulini scrive a Piantedosi sul divieto di trasferta

08 Apr 2025 - 13:16

Rigore contro la tifoseria cagliaritana. E questa volta non si tratta di un penalty contestato. È il tema della lettera inviata dal presidente del Cagliari Tommaso Giulini al ministro dell'Interno Matteo Paintedosi a pochi giorni dal divieto di trasferta a Empoli, poi rettificato da una sentenza del Tar della Toscana. "L'episodio non è occasionale - scrive il massimo dirigente rossoblù - dobbiamo purtroppo notare che da oltre un anno il Ministero dell'Interno ha adottato una linea di massimo rigore nei confronti della tifoseria cagliaritana, con l'adozione di provvedimenti che a volte risultano incongrui e quasi sempre sproporzionati rispetto alle reali esigenze di mantenere l'ordine e la sicurezza pubblica". Troppe restrizioni anche per la tessera del tifoso: "Si deve a questo punto significare come ad esempio nell'ordinanza adottata dal Prefetto di Firenze successivamente all'intervento del Tar si è registrato comunque il divieto di trasferta per quanti avessero aderito al programma di fidelizzazione del Club successivamente alla data del 2 aprile: tale prescrizione è oggettivamente contrastante con la ratio stessa della "tessera del tifoso" che è quella di estendere quanto più possibile un progetto condiviso di fidelizzazione". Una situazione aggravata dall'insularità, avverte Giulini. "A fronte di una insufficienza strutturale dei collegamenti con la penisola che riguarda sia la mobilità attraverso i traghetti sia quella per via aerea, si aggiunge il fatto che le decisioni, come nel caso di Empoli-Cagliari, vengano notificate a ridosso della gara così da vanificare ogni giusta aspirazione della tifoseria sarda a poter seguire ed incoraggiare la propria squadra del cuore, oltre ovviamente a provocare dei danni economici relativi alle spese per l'organizzazione del viaggio". La proposta: "Sarebbe il caso di migliorare il sistema esistente e di aggiornarlo anche con l'audizione delle società che potrebbero meglio esporre le proprie ragioni ai referenti istituzionali", conclude Giulini. 

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