Il tecnico del Manchester City preoccupato per i prossimi impegni di marzo
Pep Guardiola ha lanciato l'allarme, lo ha fatto parlando dei casi di Covid in Inghilterra e riferendosi al rischio che la pausa nazionali del prossimo mese di marzo possa mettere a rischio la Premier, portando a un incremento del numero dei contagi. Un appello che però possiamo estendere anche al resto dell'Europa e che con ogni probabilità è condiviso dai colleghi del tecnico del City e dalla stragrande maggioranza dei tifosi. La sottolineatura di Guardiola è arrivata alla vigilia del match dei CItizens, primi in classifica, contro l'Everton, nel recupero di una partita programmata il 28 dicembre e rinviata quattro ore prima del calcio d'inizio. Un periodo in cui City, Newcastle, Fulham e Aston Villa sono state costrette ad annullare alcune partite e chiudere i loro centri di allenamento dopo un'ondata di test positivi, che ha fatto addirittura temere che la stagione dovesse essere sospesa. Da allora, a dire il vero, la situazione si è notevolmente attenuata, con gli ultimi dati della Premier League pubblicati il 14 febbraio che hanno portato a galla solo due test positivi su 2.915 giocatori e componenti di staff dei club sottoposti a tampone nei sette giorni precedenti.
Guardiola, tuttavia, ha sottolineato come le gare internazionali del prossimo mese, complice la diffusione di nuove varianti del virus, posso costituire un serio pericolo. Le qualificazioni ai Mondiali si svolgeranno in Sud America, Asia, Nord e Centro America ed Europa, mentre in Africa sono state organizzate le partite conclusive dei gironi di qualificazione alla Coppa delle Nazioni.
"La Premier League dovrebbe essere preoccupata per questo - ha dichiarato Guardiola - il solo modo per proteggersi da questo virus è stare a casa e socializzare a distanza. Nessun contatto, non viaggiare, non muoversi. I giocatori vanno ora con le loro nazionali ed è difficile dopo fare controlli. Quindi, purtroppo, qualcosa sta per emergere. Mi piacerebbe dire che non succederà, ma per esperienza è già successo in due o tre ondate. Se ti muovi, rischi di essere contagiato".
Il numero di test positivi riscontrati tra le pause internazionali di ottobre e novembre è stato effettivamente inferiore alla settimana immediatamente precedente la prima pausa. Tuttavia, i numeri hanno iniziato a salire dopo la pausa di novembre, passando da 10 a 14 prima di raggiungere un picco di 36 nel periodo dal 4 al 10 gennaio, all'incirca nel periodo in cui Aston Villa e Fulham sono stati particolarmente colpiti.