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IL COMPLEANNO

I 60 anni di Rafa Benitez: i grandi successi e quel rimpianto nerazzurro...

La carriera del tecnico spagnolo è caratterizzata non solo dalle vittorie in campo internazionale ma anche dalla strana esperienza nell’Inter post-Triplete

16 Apr 2020 - 07:37

Compie 60 anni Rafael “Rafa” Benitez Maudes, uno degli allenatori più vincenti della storia del calcio europeo. Vincitore di Champions ed Europa League (nonché della vecchia Coppa Uefa), il tecnico nato il 16 aprile 1960 è ricordato con grande affetto soprattutto a Valencia, Liverpool e Napoli. Ma proprio in Italia, nel 2010, l’attuale tecnico del Dalian Pro (club della massima serie cinese) ha vissuto il momento meno brillante della sua carriera, sulla panchina dell’Inter, nonostante la vittoria nel Mondiale per Club.

Siamo nell'estate 2010. Dopo anni di successi prima a Valencia (due campionati e una Coppa Uefa in bacheca) e poi al Liverpool, dove al primo anno ha portato a casa la Champions League dopo l’incredibile rimonta di Istanbul contro il Milan, Benitez accetta la corte dell’Inter, che dopo il Triplete e l’addio di Mourinho vuole aprire un altro ciclo. L’avventura sembra iniziare col piede giusto: la bacheca dei trofei nerazzurri si arricchisce subito con la Supercoppa Italiana (3-1 contro la Roma), ma poco meno di una settimana dopo l’Inter soccombe all’Atletico Madrid (0-2) nella Supercoppa Europea. È la prima crepa, che lascia intravedere segnali non proprio benauguranti. L’inizio di stagione è piuttosto deludente: la condizione fisica precaria di Eto’o, la ricollocazione tattica mal digerita da Sneijder, l’inesperienza di giocatori come Biabiany e Coutinho ritrovatisi d’un tratto titolari impediscono alla squadra di prendere ritmo in campionato. Il momento peggiore arriva a novembre: una vittoria, due pareggi e tre pesantissime sconfitte (derby, Chievo e Lazio) convincono la dirigenza che c’è qualcosa che non va, ma prima di prendere ogni decisione c’è un Mondiale per Club da affrontare negli Emirati Arabi. L’aria nello spogliatoio è tesa, ma l’Inter è determinata a chiudere il miglior anno solare della sua storia con il successo mondiale e ci riesce, battendo per 3-0 in finale i sorprendenti congolesi del TP Mazembe, giustizieri dell’Internacional di Porto Alegre in semifinale. L’obiettivo è raggiunto, ma la dirigenza e il tecnico nato a Madrid decidono che comunque di non proseguire, risolvendo consensualmente il contratto dell’allenatore. Il rimpianto resta grande anche a distanza di anni. In tempi recenti, in un’intervista alla Bbc, Benitez ha dichiarato: “Mi avevamo promesso rinforzi che non arrivarono. C'erano tanti giocatori sopra i 30 anni, troppi infortuni. E c’era chi non voleva capire che doveva lasciar spazio ai giovani”.

Rafa si prende un po’ di tempo tempo per riflettere sulla sua carriera e attende addirittura quasi due anni per tornare sulla panchina, sostituendo Roberto Di Matteo al Chelsea (altra squadra campione d’Europa in carica) nel novembre 2012. Qui, però, le cose vanno decisamente meglio: a fine stagione vince l’Europa League e diventa nuovamente uno dei mister più ambiti a livello europeo.

Stavolta è l’ambizioso Napoli di De Laurentiis a ingaggiarlo, e i risultati si vedono subito: alla prima stagione è terzo posto in Serie A e vittoria in Coppa Italia, grazie a un calcio offensivo capace di valorizzare il talento di Insigne, Hamsik, Mertens e Higuain. Nella seconda stagione a Napoli, però, le cose cambiano: la mancata qualificazione alla Champions League (preliminare perso con l’Athletic Bilbao), una campagna acquisti deludente e una stagione sottotono chiusa al quinto posto convincono lo spagnolo e la società a separare le loro strade.

Dopo Napoli, Benitez prova senza fortuna l’avventura al Real Madrid (esonero dopo cinque mesi), prima di accettare l’offerta del Newcastle United, con cui vivrà l’unica retrocessione della sua carriera prima del pronto ritorno in Premier League e due oneste stagioni nella pancia della classifica della massima divisione inglese.

Archiviata definitivamente l’esperienza ai Magpies, nell’estate 2019 arriva l’offerta del Dalian, in Cina: 13,5 milioni a stagione, difficile rifiutare. Ai ‘Blue Hawks’ Benitez, oltre a ritrovare il vecchio amico Marek Hamsik, risolleva una squadra messa male in classifica con un più che discreto girone di ritorno. Adesso Rafa è in attesa di poter iniziare la stagione 2020, una volta che sarà terminata l’emergenza Coronavirus: in un calcio tatticamente e tecnicamente in crescita, confronterà le sue idee con quelle di colleghi internazionali come Fabio Cannavaro, Bruno Genesio, Vitor Pereira, Uli Stielike, Giovanni van Bronckhorst e i connazionali José Gonzalez e Juan Manuel Lillo. Un’ulteriore sfida dalla quale, di certo, non si tirerà indietro.

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